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I tour di Slow Drive – Guidando tra i borghi della Cassia

Quarta puntata (da 4PR 5/20215) della rubrica dedicata ai percorsi del “movimento lento”, per apprezzare le bellezze naturali, storico-architettoniche ed enogastronomiche del territorio.

di Marinella Pifferi

Decidiamo di recarci al raduno organizzato da Emiliano Tiseo a Nepi (VT), paese a cui sono molto legata in quanto i miei nonni paterni ne sono originari. Partiamo sabato 16 maggio alle ore 8, dopo aver preso a bordo Fabio, il nostro nipote più grande, entusiasta al mille per mille di fare un viaggio in posti mai visti e solo con i nonni. Abbandonata l’autostrada A1 dopo Firenze, imbocchiamo la superstrada per Siena.
Bagno VignoniVisitiamo Monteriggioni (SI), la “Turrita” che si staglia nelle dolci colline senesi. Usciamo a Siena e finalmente siamo sulla S.S. 2, la mitica Cassia, ora SR 2. Importante e storica strada italiana che collega Roma a Firenze, prende il nome dalla strada consolare romana Cassia, di cui ricalca il collegamento alle principali città terminali, ma non il percorso: l’antico tracciato, infatti, nel tratto toscano toccava Arezzo anziché Siena.
Rivisitiamo a Monte Oliveto Maggiore l’Abbazia Benedettina Olivetana (sec. XIV-XVIII). Ritornati sulla Cassia incrociamo le prime vetture della Mille Miglia, ci fermiamo in una piazzola e Fabio scatta un miliardo di foto, qualcuna riuscita altre meno: non è facile inquadrarle nel momento giusto. Riprendiamo il percorso ed arriviamo a Buonconvento (SI), ancora chiuso in parte dalle mura; assistiamo al passaggio nel centro storico della Mille Miglia, altre foto e stavolta è più semplice, le auto sono ferme! La corsa è sempre seguitissima dalla gente, appostata in ogni angolo delle strade dove sia possibile fermarsi. Seguiamo i saliscendi ondulati delle colline senesi, adesso color verde smeraldo per il grano in crescita, ma tra un mese, quando sarà maturo, diventerà color oro e lo manterrà anche una volta tagliato: è da mozzafiato gustarselo nel più vero slow drive…
Proseguiamo, altra fermata per pausa tecnica a Bagno Vignoni (SI), località termale con la curiosa piazza-vasca all’interno del borgo. Durante il viaggio una deviazione ci porta fino a Radicofani, 814 m s.l.m., mitico passo con la sua possente Rocca nominata per la prima volta nel 973.
Abbandoniamo la Toscana ed entriamo nell’alto Lazio; arriviamo ad Acquapendente (VT) con la sua Cattedrale di fondazione romanica: presenta una cripta del sec. IX, ha volte a crociera su colonne dai bellissimi capitelli ed affreschi duecenteschi. Ecco poi Bolsena, sul lago omonimo, borgo medievale, con il castello a pianta quadrata con torri angolari eretto nei sec. XIII-XIV, la chiesa di S. Cristina di costruzione romanica del sec. XI con facciata rinascimentale e campanile trecentesco. Vista l’ora, attraversiamo Montefiascone senza fermarci, ma conosciamo bene questo luogo, con la sua splendida cupola seicentesca e S. Flaviano, costruzione romanica del sec. XII che custodisce la tomba di Giovanni Fugger, con l’iscrizione “Est Est Est” legata alla leggenda che ha dato il nome al vino bianco locale.
Una curva della CassiaSfioriamo Viterbo su un piano ondulato alle falde dei Cimini lungo la Cassia: l’antica Tuscia ha ancora mura merlate e torri, aperte da sette porte. Il Palazzo dei Papi eretto nel 1255-67 come dimora dei Pontefici con architettura gotica viterbese è famoso per essere stato sede di Conclave: dopo 33 anni di sede vacante, il Capitano del Popolo consigliato da S. Bonaventura rinchiuse “cum clave” i cardinali, scoperchiò il tetto della sala e tagliò loro i viveri… dopo poco il Papa fu eletto. Dopo un po’ di proteste da parte del nipote e la promessa di un nuovo futuro viaggio, arriviamo a Sutri dove pernottiamo. Sutri fu un’importante piazzaforte etrusca e divenne poi colonia romana; presenta vari ruderi, muraglie etrusche, frammenti romani incastrati in scure case medievali del sec. XII-XV. Lungo la strada sono visibili cospicui avanzi della necropoli etrusca ed un anfiteatro romano.

Oltrepassiamo Nepi e raggiungiamo Castel S. Elia per una nostra personale tappa. Qui si trova il Santuario della Madonna ad Rupes: dal convento si scende da una lunga scalinata (144 gradini di legno) scavata nella roccia tufacea a forza di mazza e piccone da un frate eremita dal 1782 per 14 anni; l’immagine sacra è custodita in una grotta. In basso, al centro della Valle Suppetonia, tra le pareti tufacee, sorge la monumentale Basilica romana di S. Elia (sec. VIII-IX), costruita sopra un tempio pagano fatto erigere da Nerone, di cui si conservano ancora importantissimi resti ed affreschi bizantini (compare spesso in sceneggiati televisivi e sui rotocalchi di gossip, in quanto ha ospitato parecchi matrimoni famosi, come quello di Eros Ramazzotti).
Domenica 17, dall’albergo in pochi km siamo a Nepi, l’etrusca “Nepet”, sottomessa dai Romani nel 388 a.C.. Contesa a lungo dai Bizantini e dai Goti, distrutta dai Longobardi di Alboino, conquistata da Matilde di Canossa, feudo dei Borgia, nel 1545 passò alla Chiesa.
Arriviamo nella piazza principale dove si svolgerà il raduno; alle spalle delle prime 500, il Palazzo Comunale costruito da Antonio Sangallo il Giovane (sec. XVI) con incastonata la fontana disegnata dal Vignola.
Santuario di Castel Sant’Elia con Nepi sullo sfondoLe auto continuano ad arrivare e incontriamo tanti amici, come Ceccariglia e Tarantello di Montefiascone: il primo lo conosciamo dai tempi della 500 Miglia, il secondo ai suoi raduni degli anni ’90. Anna e Massimo di Roma, Maurizio Giraldi e naturalmente alcuni fiduciari: Riccardo Bricca (Perugia), Pietro Folisi (Enna), Luigi Marzioni (Tarquinia), Andrea Prudenzi (Litorale Romano) e tanti altri soci. Intanto la piazza si è riempita e siamo pronti per il giro a piedi. Lungo il corso incontriamo il Duomo, che conserva della costruzione romanica sec. XII il portico a tre archi e la vasta Cripta. Raggiungiamo il Forte dei Borgia, edificato su strutture dell’età romana ed ampliato da Rodrigo Borgia nel 1400 (che, divenuto Papa, lo donò alla figlia Lucrezia), modificato dai Farnese nel ‘500 che costruirono l’imponente cinta fortificata che attraversa l’antica via Armerina. All’interno ci viene servito un sontuoso aperitivo in una splendida cornice.
Torniamo nella piazza per riprendere le 500 e incominciare il giro attorno a Nepi, che ci porterà all’Agriturismo di Castel S. Elia per il pranzo; passiamo sotto gli imponenti archi dell’acquedotto (iniziato ai primi del ‘700 e terminato nel 1727, presenta 36 arcate disposte su due piani; lungo 285 metri, supera il fosso del Rio Falisco tra il promontorio di Nepi e quello di Gilastro).
Imbocchiamo rapidamente l’autostrada A1 direzione Bologna… E qui finisce il nostro viaggio slow drive, doveva essere solo un racconto di viaggio, ma ne è uscita una sorta di guida turistica di bei luoghi pieni di storia da scoprire sulla splendida S.S. 2 Cassia

Nelle foto: in alto, la piazza di Bagno Vignoni; qui a lato, una curva della SS2 Cassia; nella pagina accanto, il Santuario di Castel Sant’Elia con Nepi sullo sfondo.

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