Si è chiusa la 36ª edizione del Meeting Internazionale Fiat 500 di Garlenda (SV), il più importante evento nel calendario del Fiat 500 Club Italia.
I partecipanti sono stati 920, in rappresentanza di 11 nazioni (oltre all’Italia erano presenti equipaggi provenienti da Francia, Germania, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Austria e Irlanda, quest’ultima ospite d’onore 2019). L’evento ha celebrato anche i 35 anni del sodalizio, che è il più grande club di modello al mondo con oltre 21.000 iscritti, e vi è stata occasione anche per festeggiare il trentennale della rivista sociale “4PiccoleRuote”.
Questa mattina centinaia vetture si sono ritrovate all’Ippodromo dei Fiori di Villanova d’Albenga. Momento clou della mattinata è stata la realizzazione di un enorme mosaico di cinquini per comporre la cifra “35°” in onore del trentacinquesimo anniversario del sodalizio. L’indicatore ordinale “°” è stato realizzato con le quattro vetture provenienti dall’Irlanda, nazione d’onore 2019.
Il Meeting si è svolto nell’arco di tre giornate (da venerdì 5 a domenica 7 luglio), preceduto da un lungo prologo battezzato “Aspettando il Meeting”, che sin da lunedì 1° luglio ha previsto gite, degustazioni ed intrattenimenti vari per i cinquecentisti giunti in anticipo in zona per trasformare la partecipazione alla manifestazione in un’occasione di vacanza.
Le vetture hanno percorso centinaia di chilometri su e giù lungo le strade tra costa ed entroterra, toccando numerose località (Albenga, Arnasco, Ortovero, Andora, Laigueglia, Villanova d’Albenga, Leverone di Borghetto d’Arroscia) e scoprendo paesaggi&sapori.
Lo spettacolo del sabato sera – una sorta di divertente “corrida”, che ha rivelato talenti nascosti dei cinquecentisti e dei membri dello staff – ha ulteriormente animato la festa per il compleanno del Club, il cui importante apporto al turismo ed alla cultura in Riviera è stato sancito dalla posa di una piastrella sul Muretto di Alassio.
«La fortuna di un evento come questo – e che è alla base del successo del Fiat 500 Club Italia – va ricercata nella capacità di coinvolgere intere famiglie, uomini e donne, anziani e giovani, in una vera es
perienza emozionale che supera l’ambito del motorismo storico.» spiega il direttore del Meeting Alessandro Scarpa.
Un Meeting che è dedicato ad un’auto storica, ma che ha un animo giovane, non solo per nello spirito “evergreen”, ma nell’appeal che suscita nei fan: tra gli iscritti quest’anno moltissimi ragazzi tra i 20 ed i 35 anni che hanno scelto l’evento di Garlenda per divertirsi con gli amici di una vita ed incontrarne di nuovi: conoscenze che spesso nascono sui social e che proprio a Garlenda, a bordo del cinquino, si concretizzano. Grande coinvolgimento si nota anche tra i volontari (quasi 200), molti dei quali giovanissimi e che arrivano anche da fuori zona.
La Fiat 500 è molto più di un mezzo di trasporto: ha avuto un’importanza fondamentale nella società italiana degli anni ’60-’70 ed oggi è riconosciuta come un’icona.
Ma ciò che sorprende è la forza aggregante di un’utilitaria assolutamente “trasversale”, che piace a più di una generazione e ha sempre il sapore della novità.
Il Meeting diventa un’occasione speciale per vivere le proprie emozioni: per chiedere alla propria fidanzata di fare il “grande passo” o rinnovare una dichiarazione d’amore dopo trent’anni di matrimonio; per festeggiare la patente appena conquistata; per affrontare un viaggio impegnativo da soli o con gli amici di sempre; per mostrare alla comunità dei cinquecentisti la propria vettura appena restaurata, nel rispetto dell’originalità oppure decorata secondo la propria fantasia.
Ci sono amicizie ormai pluridecennali che sono nate e vengono portate avanti durante il Meeting: anche se nel resto dell’anno non ci sono occasioni di incontro, venire a Garlenda offre a molti la certezza di rivedere persone care, in un dialogo che comunque non si interrompe mai grazie alle odierne possibilità di comunicazione. “Ci vediamo a Garlenda” è più di uno slogan, è un augurio di lunga vita per la storica “macchinina” e soprattutto per la folta schiera dei suoi appassionati.
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