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Stefano Bressani, arte e 500 a Garlenda

Una attesa esposizione artistica nell’ambito del Meeting Internazionale di Garlenda in programma dal 3 al 5 luglio. Stefano Bressani, arriva ancora una volta a cavallo delle sue forbici e colorate stoffe conquistando anche il Museo Multimediale della Fiat 500 Dante Giacosa di Garlenda (SV).

In seguito alla scorsa importante esposizione di Torino presso il Museo Nazionale dell’Automobile, l’artista mette un’altra bandierina nel campo motoristico segnando il proprio passaggio dal museo che rappresenta una vera istituzione per tutti i conoscitori ed appassionati di uno degli oggetti di design Italiano che hanno fatto storia e che hanno esportato la propria immagine di italianità al di fuori dei propri confini.

 bressaniLa mostra è patrocinata del Comune di Garlenda, sede del Fiat 500 Club Italia e del Museo, luogo che raccoglie vetture da tutto il mondo nell’evento dedicato alla 500 più importante dell’anno: il Meeting Internazionale Fiat 500 storiche, che volge alla sua XXXII  edizione.
La tecnica di Bressani, ritenuta unica e innovativa dagli addetti del mondo dell’arte ha visto nel corso di questi anni, oltre alle molte opere presentate nelle ormai numerose esposizioni, una serie di omaggi al “Cinquino”.
La piccola di casa Fiat, vestita di stoffa, prende così forma sotto diverse livree di colori grazie alle sue morbide linee tondeggianti che l’artista, da sempre, ha saputo mettere in relazione alla fredda e tagliente lamiera metallica rimanendo coerente con le idee che vivono in ogni suo lavoro.
In omaggio a tutti i suoi collezionisti possessori di un’opera che ritrae appunto la Fiat 500 e a tutti gli appassionati possessori di almeno una sua stampa con l’inserto in stoffa, altro particolare prezioso della linea più bassa ma non meno importante del suo operato, l’artista ha accettato di buon grado l’invito del Presidente fondatore del Fiat 500 Club Italia Domenico Romano e del Vice Presidente Alessandro Scarpa ad esporle nei propri spazi di più nobile rappresentanza.
Le dimensioni ridotte della struttura del museo hanno dato modo al Maestro delle stoffe di posizionare un set di stampe che ritrae la serie, non completa, dei pezzi che maggiormente lo hanno rappresentato in più situazioni e che saranno, per alcuni, facilmente riconoscibili dopo evere visto gli originali in altre situazioni passate.
Dice l’artista: “Senza le mie opere non esisterebbero le stampe nella stessa misura in cui senza gli occhi non esisterebbero le mie sculture. Proprio per questo motivo, la decisione di esporre questa volta solo dei pezzi unici su carta è stata mirata ad elevare il senso racchiuso in quello che è l’emozione dell’immagine, oltre la materia. E’ così che questi sei pezzi esposti, come tutti gli altri, saranno portavoce dell’intervento intimo dell’artista. In essi inserisco parte della materia della quale sono interamente costruite le mie Sculture Vestite, tanto quanto basta per rendere ogni stampa un pezzo unico proprio come ogni opera, al punto tale di potere levare ancora di più anche il loro valore.”.