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500 DAY “Gianni Barezzi” – 15° Raduno delle Fiat 500 a Soragna (PR)

di Filippo Barezzi
26 maggio 2024. Forse qualcuno ricorda la particolarità del percorso fatto con le amate 500 l’anno scorso nel raduno 500 DAY di Soragna: tanti chilometri sull’argine maestro del Po, strada normalmente riservata alle biciclette, ma aperta alle nostre vetture per l’occasione

. Si sa che nel pieno della Pianura Padana, il Po scorre in piano, lento; proprio per questo fu apprezzato dal grande scrittore nato e vissuto nella nostra terra, Giovannino Guareschi, creatore dei famosi don Camillo e Peppone e dei racconti del loro Mondo Piccolo; proprio nell’introduzione del primo libro Guareschi scrive: “Dunque il Po comincia a Piacenza, e fa benissimo perché è l’unico fiume rispettabile che esista in Italia: e i fiumi che si rispettano si sviluppano in pianura, perché l’acqua è roba fatta per rimanere orizzontale, e soltanto quando è perfettamente orizzontale l’acqua conserva tutta la sua naturale dignità. Le cascate del Niagara sono fenomeni da baraccone, come gli uomini che camminano sulle mani”. L’anno scorso, dunque, l’unica salita che le piccole 500 hanno dovuto affrontare è stata la brevissima salita sull’argine, 3 metri di dislivello, centimetro più, centimetro meno.
Quest’anno il fantasioso e volenteroso team del Coordinamento di Fidenza del Fiat 500 Club Italia ha cambiato tutto. Sempre restando “in quella fetta di pianura che sta fra il Po e l’Appennino”, per citare ancora Guareschi, il percorso del 15° raduno prevedeva ben due gran premi della montagna! Beh, forse ho esagerato un po’. Non è che c’erano davvero i gran premi, non c’erano gare e nemmeno corse. Non c’erano nemmeno vere e proprie montagne da scalare, si tratta di colline. Tuttavia le salite e le discese quest’anno ci sono state davvero: 200 m di dislivello nella prima parte, dai 40 m sul livello del mare di Soragna, ai 240 m del poggio Diana nei pressi di Salsomaggiore; poco più di 300 m di dislivello nella seconda parte, dai 140 m sul livello del mare di Salsomaggiore ai 470 m raggiunti percorrendo la strada di Cangelasio, sulle colline nei dintorni della rinomata località termale, tornata recentemente sede del concorso di Miss Italia.
Una fatica enorme, dunque, per le 500 e le altre vetture storiche portate da amici per unirsi alla bella festa del raduno; una fatica enorme anche per i piloti ei i passeggeri, che al massimo sono abituati a salire e scendere i cavalcavia dell’Autostrada A1 che taglia in due la fetta di pianura che sta fra il Po e l’Appennino.
Non ci deridano quelli che abitano le terre alte, che sono avvezzi a dislivelli di migliaia di metri: a noi capita di fare percorsi dove poco dopo la partenza metti la quarta e in quarta resti per tanti chilometri, avendo l’elasticità sufficiente in quella stessa marcia per gestire i rallentamenti richiesti da curve e precedenze. Quando dobbiamo mettere la seconda e doverla lasciare per tanto tempo con il motore che “urla” la sua fatica, noi della Bassa soffriamo un po’, anche se sappiamo che le 500 sono piccole vetture tenaci, che non mollano mai. E così è stato: nessuna si è fermata e tutti siamo arrivati al meritato pranzo, vicino al parco fluviale regionale dello Stirone, dove capita di trovare fossili marini di epoche lontanissime, quando la pianura era il fondale di un mare antico.
Ancora una volta, grandi complimenti da parte di tutti al Team 500 DAY che organizza con grande cura il raduno, fornendo un’assistenza nel percorso eccellente grazie alla quale in tutti gli incroci e le rotonde le 500 hanno la precedenza e passano come delle dive su una passerella.

500 Day Soragna 2024