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500 alla Fiera Campionaria di Modena

di Federica Gabba
Dal 23 aprile al 1 maggio 2022 i Coordinamenti di Reggio Emilia, Modena e Bologna hanno esposto le 500 dei soci in un grande spazio offerto dalle Fiere di Modena.

Le 500 L dei soci Giuliano Sandri di Savignano sul Panaro (MO), Fausto Manganelli di Casalecchio di Reno (BO) e Stefano Sconosciuto di Novi di Modena (MO), le 500 personalizzate di Rocco Amatore di Reggio Emilia e Amedeo Gazzotti di Cadelbosco Sopra (RE) e la 500 R di Luciano Bertoli di Concordia sulla Secchia (MO) sono state esposte al pubblico suscitando un interesse spropositato nei visitatori della fiera. Visibili da ogni punto del padiglione dove erano collocate, i loro colori brillanti ed il loro luccichio sotto le luci del padiglione hanno sbalordito e affascinato il pubblico suscitando sorrisi, ricordi ed emozioni. Ampio spazio è stato loro dedicato anche su “Il Resto del Carlino – Modena” nell’articolo del 26 aprile sulla Fiera Campionaria. Grande ammirazione anche per la trentina di 500 dei soci del Club presenti domenica 1 maggio nell’area esterna al padiglione, ritrovatesi per un’esposizione statica in Fiera.
I numerosissimi visitatori che si sono fermati allo stand sono stati accolti da una squadra d’eccezione composta dal moderatore del forum Giuliano Sandri, dal fiduciario di Bologna Claudio Calzolari, dal presidente onorario Stelio Yannoulis, da me e dai soci Renato Scannavini, Stefano Sconosciuto e Amedeo Gazzotti. Ci hanno raccontato aneddoti della propria vita relativi alla 500 e si sono profusi in complimenti e lodi per la nostra piccola grande auto. Con le loro parole hanno dimostrato che la 500 è compagna di vita, dai giovani che, quando erano bambini, giravano con nonni e zii con la capottina aperta alle coppie che hanno ricordato vacanze d’epoca in Sardegna, con le cassette sul portapacchi, una fuga a Parigi nel 1960 con la 500 D andata e ritorno in 5 giorni, un viaggio di due 500 L che hanno portato un gruppo di giovani neo diplomati fin sul Mar Baltico in Polonia nel 1972, visitando capitali europee diverse tra andata e ritorno e facendo il passo del Gottardo tutto in seconda…
La 500 è un pezzo di cuore, come racconta il signore che ha preso la patente sulla 500 L giallo Positano targata MO50000, o come i tanti che hanno ricordato le prime esperienze vissute grazie ai sedili ribaltabili… un visitatore si è commosso ricordando di aver comprato la 500 D per 40.000 lire per salvarla dalla demolizione e averla restaurata poco alla volta lavorandoci il sabato con il fratello carrozziere: nel 1974 la portò da Modena a Tarvisio dove faceva il militare, e si divertiva a sgommare per l’abitato fino a che il suo capitano non lo riprese. Il libro dei racconti continua con il signore che, tornando a casa un po’ allegro alle 5 del mattino, sbagliò l’imbocco del ponte, finì nel fiume Secchia e tirò così forte il paraurti da strapparlo tentando di estrarre la 500 dall’acqua; con lo zio Bruno alto quasi 2 metri che tolse il sedile anteriore per guidare seduto su quello posteriore; con la signora tedesca che ha sempre visto le 500 come emblema dell’auto della “Dolce Vita” che porta colore e allegria… fino ad arrivare al bimbo sorridente sul passeggino con in mano un modellino di 500 L rossa, che mi ha mostrato orgoglioso e, indicando le nostre auto, mi ha detto «Queste sono come la mia, e quando sarò grande le avrò anch’io!». Il futuro del cinquino è luminoso…

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