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La mia auto da sogno definitiva

di Ashley Fini* 
La mia Fiat 500 del 1968 ed io abbiamo una cosa importante in comune: siamo entrambi di origine italiana e neozelandese.

Sono nato nel Regno Unito da orgoglioso padre italiano e da madre “kiwi” (così si definiscono i neozelandesi, ndR), mentre il mio italianissimo cinquino è stato realizzato nell’emisfero meridionale… in Nuova Zelanda!
Infatti per un certo periodo (dal 1958 al 1969) le 500 venivano assemblate ad Auckland. Sono fiero di possedere una delle 500 “Bambina” prodotte qui. Per ragioni promozionali, i concessionari della Casa Torinese le distribuirono come “Fiat Bambina” solo in Nuova Zelanda. Questa 500 fu l’auto dei sogni per molti. Per me la divenne quando avevo otto anni e la mia famiglia si recò in Italia per le vacanze estive con i nonni neozelandesi. Eravamo a Barga, in provincia di Lucca. Un giorno stavamo tornando a piedi al nostro B&B e negli stretti vicoli comparve dal nulla una 500 che andò a parcheggiare davanti ad un ristorante. Il conducente saltò giù ed entrò per consegnare del gelato. Il resto della famiglia proseguì il cammino, ma il nonno ed io ci fermammo a guardare la 500, affascinati. Chiesi al nonno di scattarmi una foto vicino alla 500, che non era molto più alta di me. Ricordo che dissi che mi sarebbe piaciuto avere in futuro un’auto così.
Anni dopo ci trasferimmo dal Regno Unito in Nuova Zelanda, ma il sogno di avere una 500 non svanì. Stavo ancora andando alle superiori quando chiesi al nonno di cercarne una per me. Egli andò da un rinomato meccanico che aveva un grande magazzino dove conservava un’ampia selezione di differenti Fiat e ricambi. Non tutte erano a posto e marcianti, quindi scegliemmo quale “Bambina” mi sarebbe piaciuto far rivivere e chiamare mia.
Pochi anni dopo, nel 2013, ero riuscito a risparmiare abbastanza per comprarla. Il giorno del mio 21° compleanno, siamo tornati dal meccanico per concludere l’acquisto. All’epoca l’auto non era in funzione, ma aveva la migliore carrozzeria che potessimo trovare. Alla fine del 2022, ho completato il restauro, durato in tutto tre anni, trasformando il mio sogno in realtà. La vettura ha interni personalizzati, moquette a pelo lungo e cerchi in lega Lesmo. È stata una sfida, soprattutto per il tempo che ci è voluto per per i pezzi di ricambio, i lavori di carrozzeria e per gestire le spese. Quando finalmente è terminato, ero assolutamente entusiasta del risultato. Adoro guidare la mia Bambina in città e alle fiere locali, è decisamente un’attrazione! Ci sono alcuni ritocchi che vorrei fare, ma sono orgoglioso di possedere una Fiat come quella che avevo visto a Barga tanti anni fa. L’anno scorso ho partecipato al 40° Meeting Internazionale a Garlenda con alcuni amici. Ringrazio per l’accoglienza così calorosa! Mi sono divertito un mondo, guidando con i miei amici fino alla spiaggia di Ceriale, salendo sulle colline di Alto per pranzo e unendomi al convoglio serale per Albenga. Ho fatto nuove amicizie e ho così tanti bei ricordi di tutte le nostre avventure. È stato anche bello mettere la Nuova Zelanda sulla mappa della Fiat 500! Vorrei ringraziare il Fiat 500 Club Italia, con una menzione speciale ad Alessandro Scarpa per averci prestato il suo cinquino a Garlenda. Grazie anche a Francesca Caneri e a Marco Pastorelli per avermi lasciato guidare la sua Giannini! Non sarà l’ultima volta che sentirete parlare di me, ho intenzione di tornare in futuro, ma nel frattempo, mi godrò la guida della mia auto da sogno!
* traduzione del testo originale in inglese che riportiamo qui sotto

Cinquecento: My Ultimate Dream Car – Turning the Dream into Reality.
My 1968 Fiat 500 and I have one major thing in common – we are of both New Zealand and Italian heritage! I was born in the UK to a proud Italian father and a Kiwi mother, while my Italian Fiat was made in the Southern Hemisphere in New Zealand.
For a limited time in New Zealand, the Italian Fiat 500 was assembled in Auckland between 1958 to 1969. I proudly own one of only 5,000 Bambina’s produced here. For advertising purposes, Torino Motors Concessionaires distributed it as the “Fiat Bambina” only in New Zealand. This Cinquecento was the ultimate dream car for many.
My ‘ultimate dream’ began when I was eight years old, when my family and I went to Italy for our summer holiday with my New Zealand grandparents. We stayed in a hilltop village called Barga in the mountains near Lucca.
One day we were walking back to our B&B through the narrow cobbled streets of Barga when suddenly out of nowhere, a Fiat 500 buzzed past us and parked outside a restaurant. The driver jumped out and went inside to deliver some gelato. My family carried on walking ahead, but my Grandad and I stopped to look at the Fiat 500, totally fascinated. I asked my Grandad to take a picture of me next to the Fiat, which wasn’t much taller than me. I remember saying that one day in the future, I would like to buy my own Fiat 500.
Years later we relocated from the UK to New Zealand, and my dream of owning a Fiat 500 never died. I was still at high school when I asked my Grandad to go and look at some Fiat 500’s for me. He went to a well-known Fiat mechanic who had a huge warehouse that stored a wide selection of different Fiats and parts. Not all of them were up and running, so we planned which Fiat Bambina I would like to bring to life and call my own.
A few years later in 2013, I had managed to save up enough money to buy my own Fiat. On my 21st birthday, we went back to the mechanic, and I finally bought my very own 1968 Fiat 500 F Bambina. The car was not running at the time but had the best bodywork we could find.
At the end of 2022, I completed a full 3-year restoration of my Fiat, turning my dream into reality. It has a custom interior, deep pile carpet and Lesmo alloy wheels. It was challenging, especially the time it took to manage parts, panel beaters and finances. When it was finally done, I was absolutely thrilled with the end result. I love driving my Bambina around town and to local shows, it is definitely a head turner! There are some finishing touches I would like to do, but I am proud to own a Fiat like the one I had spotted in Barga all those years ago.
Last year I attended the 40th International meeting in Garlenda with some fellow Fiat 500 friends. Thank you for such a warm welcome! I had the time of my life, driving with my friends down to the beach at Ceriale, going up into the hills in Alto for lunch, and joining the evening convoy to Albenga.
I made new friends and have so many good memories from all our adventures. It was also good to put New Zealand on the Fiat 500 map! I would like to thank the Fiat 500 Club Italia, with a special mention to Alesandro Scarpe for letting us borrow his Fiat in Garlenda. Also to Francesca Caneri and to Marzo Pastorelli for letting me drive his Giannini!
This is not the last you will hear from me, I’m aiming to be back in the future, but in the meantime, I will be enjoying driving my ultimate dream car!
Ashley Fini

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