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1957: macchine – mostra di arte e design

da venerdì 7 a domenica 9 luglio 2017, con apertura dalle ore 11 alle ore 23, al Castello della Lengueglia Costa del Carretto di Garlenda è in programma

la mostra “1957: macchine” a cura di Giuliano Arnaldi, della Fondazione Tribale Globale. In esposizione oggetti di arte e design degli anni ’50, e non solo.

mostra "1957: macchine" al 34° Meeting Fiat 500 di Garlenda

La parola MACCHINA deriva dal lat. machĭna (m), che a sua volta proviene dal greco  dorico machaná. : la radice è magh, ovvero accrescere, aumentare, sistema costituito da uno o più meccanismi; più in generale, qualsiasi sistema fisico o fisico-chimico costruito per compiere operazioni che imitano, estendono, potenziano le capacità umane oppure costruito per trasformare l’energia “ Così recitano i dizionari etimologici.

La nostra Cinquecento è una macchina che serve a spostarsi, le altre macchine esposte in questa mostra e nate nello stesso anno – il sorprendente 1957! – servono per abitare meglio, quelle contemporanee  dell’artista Fausto  Balbo suonano…tutte sono il prodotto di un ingegno meccanico, dove l’abilità umana prevale sulla complessità tecnologica. Tutte sono curiosamente belle: il fascino dei meccanismi, per la loro complessità o per le forme evocative, libera sentimenti radicati nella nostra coscienza profonda.

 

Considero la Cinquecento un archetipo pop, diventata un elemento alfabetico nel linguaggio che esprime quel movimento artistico figlio degli anni cinquanta ma sempre vivo. Le forme arrotondate, le proporzioni intime, ne fanno una sorta di frutto meccanico, rassicurante e naturale

Se scrivessimo usando geroglifici come gli antichi Egizi la Cinquecento ne sarebbe sicuramente parte.

  “ La pop art è una corrente artistica della seconda metà del XX secolo che deriva dalla parola inglese “popular art”, ovvero arte popolare (con un’accezione del termine diversa dall’uso comune). Si interessa della forma e della rappresentazione della realtà.” recita wikipedia ” Questa nuova forma d’arte popolare, rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e anche ai linguaggi della società dei consumi[ Il concetto di pop art si riferisce non tanto all’arte stessa, quanto piuttosto agli atteggiamenti che la determinano. Atta a criticare il consumismo che si diffondeva negli anni sessanta, la pop art respinge l’espressione dell’interiorità e dell’istintività e guarda, invece, al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che circondano l’uomo contemporaneo: il cosiddetto “folklore urbano”. È infatti un’arte aperta alle forme più popolari di comunicazione .La pop art attinge i propri soggetti dall’universo del quotidiano e fonda la propria comprensibilità sul fatto che quei soggetti sono per tutti assolutamente noti e riconoscibili.”

In questa ottica il 2017 è  il numero 0 della Biennale Pop Cinquecento: oggetto di questa iniziativa non sono opere ispirate alla macchina, ma l’auto stessa. La  Cinquecento è una icona Pop, ed una giuria composta da Esperti d’Arte e Artisti sceglierà quelle che meglio rappresentano questa idea tra le migliaia che abitualmente partecipano al Raduno.

In questo contesto è presentata la mostra “1957: macchine“, arte e design dei mitici anni ’50…
che propone, senza soluzione di continuità, nella una sezione definita “e intanto, nello stesso anno…“  immagini di oggetti e mobili di quel tempo, installazioni con oggetti dell’epoca e le opere di due artisti contemporanei: Fausto Balbo, con alcune delle sue macchine sonore, e Filippo Biagioli, che ha tessuto una seconda pelle sulla fiancata di una Cinquecento d’epoca…

Fattiva la collaborazione, per l’allestimento di questa mostra, della Rhibo.

Fausto Balbo nasce nel 1970. Vive e lavora a Garessio (CN). Parallelamente alla sua attività di musicista e fonico ha da sempre portato avanti da autodidatta una ricerca sul suono ed i suoi rapporti con la scultura, la cinetica, la cimatica e il video. Le sue opere sono sculture (o meccanismi) che creano uno speciale rapporto formale tra gli elementi sensoriali dell’oggetto ed il suo contenuto concettuale: un intreccio di causa-effetto prodotto dal suono che permette di vedere ed ascoltare ciò che spesso rimane occulto o trascurato, senza mai tralasciare una fruizione estetica totalizzante. Il risultato dialettico fra tutte le componenti fisico-percettive è quello di una poetica estatica. Le sue opere singolarmente o nel loro insieme di allestimento si offrono come trait d’union tra una favolistica memoria del passato ed un futuro senza tempo.

(Gattarpa – F.Balbo)

balbo gattarpa