di Federica Gabba
25 giugno 2022. Una splendida serata con i nostri soci della zona di Soliera e Carpi. In occasione della festa di San Giovanni Battista, patrono del paese, si è tenuta la 168^ edizione della Fiera di Soliera (MO).
In corso Roma i nostri soci Eber Veronesi, Benito Tamburi, Antonio Russo, Gianni Ori, Eros Severi e Giorgio Verri hanno organizzato in modo impeccabile un ritrovo di Fiat 500. Le 500 facevano ala al passaggio della gente che entrava nel borgo storico e sono state ammirate e fotografatissime, soprattutto grazie al socio Francesco Russo di Reggio Emilia, che incoraggia i bambini ad avvicinarsi alle nostre piccole grandi auto perché, come sostiene, “i bambini sono il futuro della 500”. Molto fotografata è stata anche la 500 di Angelo Palladino, che il figlio Stefano a sua insaputa ha allestito come una 500 d’epoca pronta per le ferie, riproducendo una foto d’epoca in bianco e nero. La foto in questione è stata appesa per anni nel negozio di barbiere di Angelo che, appassionato di auto e oggetti d’epoca, in occasione della fiera del paese arredava a tema il negozio in centro esponendo la sua Topolino e oggetti d’altri tempi che possedeva o che si faceva prestare. Una sorpresa e un gesto d’affetto per Angelo che, andato in pensione a fine 2014 dopo oltre 50 anni di attività, è per tutto il paese e per noi che lo conosciamo, il simbolo di una nobiltà d’altri tempi, elegante, pacato e signorile.
L’ accoglienza è stata calorosa e la cena offerta è stata un momento di convivialità e simpatia che tutti noi abbiamo apprezzato. Grazie per averci invitato e per i bei momenti passati insieme perchè, come dice Eber… “la 500 porta sempre allegria!”
29 maggio 2022 – “Di pietra in pietra”. La seconda edizione dell’evento “In collina in 500” aveva un tema, le pietre dell’appennino reggiano, in senso reale e nel senso metaforico della gastronomia.
Ritrovo per le iscrizioni e la colazione al Casello di Bosco a Bosco di Scandiano (RE), un caseificio di produzione del parmigiano reggiano, pietra storica della gastronomia della zona, con caffetteria e ristorante gestito da giovani che uniscono la tradizione all’innovazione. Alle 10 partenza per le colline direzione Montebabbio, con passaggio panoramico per il Monte delle Tre Croci: il monte prende il nome dalle tre croci, originariamente in legno e oggi in metallo, poste su di esso. Queste croci si presume esistessero già prima del XVII secolo, e il monte era meta di processioni durante le celebrazioni pasquali. Montebabbio, piccolo borgo in pietra, sorge su un colle in roccia arenaria dal 1059 e l’unica parte del castello rimasta è la torre, acquistata e restaurata dal marito dell’attuale proprietaria negli anni ’60/70 e tuttora conservata in perfetto stato. La proprietaria Luciana ce ne ha descritto la storia in modo interessante e commovente, poiché si trattava anche della storia della sua vita, e ci ha accompagnato a godere della spettacolare la vista dall’alto della torre. Terminata la visita e ringraziata Luciana, partenza per Castellarano, dove ad attenderci all’ingresso del borgo in pietra c’erano il vicesindaco Cassandra Bartolini, l’assessore al Turismo Massimo Zanichelli e i dirigenti del Centro Studi Storici Castellaranesi Paolo Magnani e Giovanna Fontana. Castellarano è un bellissimo borgo, molto interessante dal punto di vista storico ed architettonico, ed è stato raccontato con competenza, simpatia e dovizia di particolari da Paolo e Giovanna che ci hanno accompagnato nella visita a piedi partendo dalla Rocchetta, dove la guarnigione militare, sotto la direzione del Capitano della Rocca, espletava il compito di sorvegliare le porte del paese. Dalla Rocchetta partivano una cerchia di mura ed un camminamento di ronda, ancora oggi visibili, che cingevano tutto il colle. Vicoli, slarghi, antiche case a schiera ci restituiscono l’immagine del borgo, con la via principale ancora pavimentata con ciottoli di fiume. Le due vie acciottolate percorrono il paese e portano al Castello (privato) e alla torre dell’Orologio, un’antica vedetta medievale destinata a sorvegliare il fiume Secchia.
Da Castellarano abbiamo poi raggiunto Sassuolo per il pranzo in compagnia nella sala in pietra con le colonne del Ristorante Cà Marta, che ha offerto un pranzo composto da pietre miliari della cucina reggiana quali gnocco fritto e salumi e la gramigna con la salsiccia. Nonostante il brutto tempo e le basse temperature che hanno caratterizzato la giornata, la sala era ricca del calore della compagnia di tanti amici e appassionati tra cui il presidente onorario Stelio Yannoulis e il fiduciario di Bologna Claudio Calzolari, che hanno rivolto un saluto a tutti gli intervenuti. Un altro momento particolare del pranzo è stato l’omaggio ai nuovi soci del “Diario di Viaggio della 500” come benvenuto nella grande famiglia del Club e augurio di tanta strada insieme.
Un ringraziamento a tutti gli intervenuti, a Michele Gadioli per le foto, ad Angelo Lentini per il volantino e le foto e a Rocco Amatore per la scelta del ristorante.
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