La produzione di queste repliche potrà salvare vecchie scocche arrugginite, ma è una operazione che non condivido, svilisce le pochissime auto originali rendendole “popolari”, arricchendo i restauratori che lucrano sul fenomeno “moda”.
Ma mi fermo qui e cambio completamente discorso, farò carte false per vedere questo film:
nonostante la presenza di Scamarcio che non amo particolarmente sembra ben fatto e racconta un periodo storico indimenticabile per questo sport, anni di passione, grandi piloti, grandi costruttori e grandi emozioni.
Io invece la penso diversamente.
Se una Spiaggina originale risulta introvabile o irraggiungibile, non vedo perché non riprodurla, l’importante è non spacciarla per autentica.
Il mercato delle repliche non è una novità dell’ultima ora, basta citare la “Alfa Romeo Gran Sport Quattroruote” del 1965.
Nello specifico caso delle “Jolly”, sarebbe corretto distinguere fra le trasformazioni e/o personalizzazioni e le repliche vere e proprie.
Il fatto che quella macchina abbia raggiunto una simile valutazione non può altro che stupire, ma nel mercato delle fuoriserie le leggi della domanda-offerta non trovano applicazione…
Opinione rispettabilissima e condivisibile, ma il limite tra “falso d’autore” e replica è sottile e si rischia di vedere auto “finte” spacciate per vere, è un confine pericoloso.
Stabilimento Pininfarina a San Giorgio Canavese, qui vennero prodotte auto da sogno bellissime e iconiche, come la Alfa Romeo Brera e addirittura la mitica Ferrari Testarossa, poi il declino e l’oblio.
Pininfarina produceva e disegnava auto belle ed eleganti. Con il passare del tempo i gusti si sono imbarbariti ed oro circolano prevalentemente dei mostruosi e incolori Suv.
Ciao Alessandro, che tu sappia l’articolo che hai postato è attuale?
Io sono a consocenza che l’esemplare appartenuto all’Avvocato – targato TO 259879 e con appena 16.820 chilometri – è stato battuto all’asta nel settembre del 2022 a Torino, ad un prezzo vicino al milione di euro :blink:
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