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  • #279047
    Maurizio Poire
    Partecipante

    Certamente appartengo al profilo 1. Ma in passato ho posseduto contemporaneamente 2 cinquini, uno perfettamente originale e un altro abarthizzato. Andava a finire che quest’ultimo lo utilizzavo solo per qualche raduno perchè avevo il timore di venire fermato dagli omini col berretto che mi avrebbero subito riturato il libretto.(motore, marmitta,gomme,freni a disco ecc) Insomma vivevo proprio male questo tuning, quindi ho provveduto, con molto dispiacere, alla vendita.

    #279107
    Matteo
    Partecipante

    Io faccio parte del 1° del 3° e mi piace tantissimo il 4° gruppo!!!!!!… 😉

    #294861
    gi.ma
    Partecipante

    E i nuovi amici in quale profilo si riconoscono? 🙂

    #305537
    gi.ma
    Partecipante

    E i nuovi amici del Forum, in quale profilo si riconoscono? 🙂 😉

    #305609
    Ale74Pc
    Partecipante

    anche questo argomento mi era sfuggito :blush:

    devo dire di identificarmi in un po’ tutte e tre le possibilità di scelta.
    temo di essere nato con la passione “nel sangue”..
    sono classe 1974. sono cresciuto in una realtà rurale, in cui tutto andava recuparato e si “tirava avanti” con quello che si aveva.
    fin da bambino ero affascinato dalle auto vecchie che vedevo circolare, dalla F di mio nonno “con la strada che si vedeva sotto il tappetino”, ed i lenzuoloni traboccanti di fieno che trasportava sulla cappotta..
    nel 1993, a patente fresca, ho portato a casa la mia 1° auto: una L del ’72.
    ricordo.. iniziavano a vedersi le prime punto ed io con la 500, venivo sempre deriso da chi sfoggiava le golf-GTI e le uno-turbo-ie..
    nel tempo tra le mani me ne sono passate di auto.. le ho comprate, vendute, quasi sempre, economicamente mi è andata male..
    ma quel che mi è rimasto dentro, i ricordi, le foto.. una ricchezza personale di cui vado fiero.
    dopo anni, sono convinto che la scelta più giusta per un’auto “vecchia” sia mantenerla originale fino all’ultima vite..
    tuttavia credo che la ricerca della perfezione non debba diventare un’ossesione; l’occhio vuole la sua parte, ma il valore sta in quello che l’auto si porta con sé, specialmente fra noi “comuni mortali”, semplici appassionati, che la 500 l’abbiamo per noi stessi, e non per dimostrare ad altri quel che possediamo.

    mi piace tenermi distante da coloro che mi vogliono “conforme” ad un mondo da essi stessi costruito..

    nuovamente grazie GI-MA per la ripresa della discussione e..
    ..buon cinquecentismo 😉

    #305618
    francesco mazzelli
    Partecipante

    mi ritrovo nel 1° profilo… B)

    #305651
    Claudio
    Partecipante

    Ciao Ale74PC,

    molto interessante il tuo commento e, a mio giudizio, anche azzeccato. Concordo con la scelta di rispettare l’originalità della vettura ma mi piace ancora di più quando scrivi:

    “tuttavia credo che la ricerca della perfezione non debba diventare un’ossesione; l’occhio vuole la sua parte, ma il valore sta in quello che l’auto si porta con sé..”

    Le tue parole invitano a riflettere sul significato di restauro oggi, anche nel segno della ricerca dell’originalità. Stiamo parlando di auto che hanno 50 anni e anche più, normalmente utilizzate con elevata frequenza (negli anni 50 e 60 era inimmaginabile pensare che la 500 sarebbe potuta diventare un’auto da collezione, la maggioranza l’ha usata e “abusata”… :laugh: ), il più delle volte bisognose di un ripristino importante. Ma a questo punto ci si chiede: come intervenire?

    Seguire un approccio del “butta e sostituisci” che rende le 500 alla vista nuove, anzi a volte più che nuove (da qui il termine americano “over-restored” che riguarda anche il mondo dei cinquecentisti), ma che cancella la storia specifica di quella macchina?

    Oppure realizzare un restauro conservativo, rispettoso della storia della vettura (su una cinquantenne la “ruga” non è detto che sia un difetto) e volto a “salvare tutto il salvabile”, anche se a volte significa spendere di più rispetto a sostituire e non avere la vettura “pari al nuovo”?

    A mio giudizio l’occhio allenato è più appagato dalla seconda filosofia rispetto alla prima …

    #305697
    gi.ma
    Partecipante

    [quote=”Ale74Pc” post=219232]anche questo argomento mi era sfuggito :blush:

    devo dire di identificarmi in un po’ tutte e tre le possibilità di scelta.
    temo di essere nato con la passione “nel sangue”..
    sono classe 1974. sono cresciuto in una realtà rurale, in cui tutto andava recuparato e si “tirava avanti” con quello che si aveva.
    fin da bambino ero affascinato dalle auto vecchie che vedevo circolare, dalla F di mio nonno “con la strada che si vedeva sotto il tappetino”, ed i lenzuoloni traboccanti di fieno che trasportava sulla cappotta..
    nel 1993, a patente fresca, ho portato a casa la mia 1° auto: una L del ’72.
    ricordo.. iniziavano a vedersi le prime punto ed io con la 500, venivo sempre deriso da chi sfoggiava le golf-GTI e le uno-turbo-ie..
    nel tempo tra le mani me ne sono passate di auto.. le ho comprate, vendute, quasi sempre, economicamente mi è andata male..
    ma quel che mi è rimasto dentro, i ricordi, le foto.. una ricchezza personale di cui vado fiero.
    dopo anni, sono convinto che la scelta più giusta per un’auto “vecchia” sia mantenerla originale fino all’ultima vite..
    tuttavia credo che la ricerca della perfezione non debba diventare un’ossesione; l’occhio vuole la sua parte, ma il valore sta in quello che l’auto si porta con sé, specialmente fra noi “comuni mortali”, semplici appassionati, che la 500 l’abbiamo per noi stessi, e non per dimostrare ad altri quel che possediamo.

    mi piace tenermi distante da coloro che mi vogliono “conforme” ad un mondo da essi stessi costruito..

    nuovamente grazie GI-MA per la ripresa della discussione e..
    ..buon cinquecentismo ;)[/quote]

    Quoto anch’io quanto hai scritto. 😉
    Solo una piccola precisazione, interessata, i profili tracciati sono 4, uno si è aggiunto nel percorso. 🙂 😉

    Mi permetto di indicare un topic in un certo senso collegato al tema da te proposto.
    http://www.500clubitalia.it/forum/12-annunci-generici/206376-restaurare-a-fondo-o-conservare#207288

    #305711
    Claudio
    Partecipante

    Dopo circa 2 anni dall’avvio di questo topic si può iniziare a fare qualche conto:

    profilo 1: 21
    profilo 2: 3
    profilo 3: 14
    profilo 4: 1

    O il campione è distorto oppure il foro riesce ad attirare innanzitutto i collezionisti e i cultori della 500 storica. Spero la seconda ipotesi ….

    Il profilo 4 è forse stato penalizzato dal fatto di essere stato inserito successivamente.

    #305712
    Claudio
    Partecipante

    Per agevolare i “nuovi arrivati” che volessero dirci come la pensano ripropongo insieme i 4 profili senza dovere andarli a cercare:

    Non esiste una sola cultura della 500 ma esistono diverse culture:

    1) la cultura del motorismo storico: la 500 come elemento fondamentale nello sviluppo della motorizzazione e, se vogliamo, anche della tecnica automobilistica; di conseguenza è testimone ed elemento storico di grandissima importanza e colui che si interessa alla sua conservazione e alla diffusione della sua conoscenza rappresenta un ambasciatore della cultura del motorismo storico, con stessa dignità di un proprietario di una Ferrari GTO o di una Bugatti tipo Brescia; totale adesione all’originalità e alla conservazione del mezzo sono caratteri distintivi di tale cultura.

    2) la cultura dell’artigianalità tecnica: la 500 nella sua semplicità progettuale ed esecutiva, sopratutto se rapportata ai mezzi più moderni dove c’è l’elettronica, è la palestra ideale per sviluppare la propria artigianalità. Si individua con il restauratore “fai da te” che è in grado di smontare completamente la vettura, restaurarla e rimontarla. La sua diffusione è facilitata, dal punto di vista economico, anche dal fatto che la “palestra” si acquista a cifre abbastanza contenute. A volte il progetto di restauro sfocia nel tuning, nell’elaborazione de-storicizzata; in questo caso la cultura 2) trova terreno di scontro con la cultura 1).

    3) la cultura dell’aggregazione: la 500 come strumento di aggregazione, come fenomeno di costume, come veicolo di ricordi e di esperienze personali. Potrebbe essere la Vespa, la 600, la Mini, poco importa, l’importante è l’occasione di incontro, di conoscenza, di condivisione, in una parola di socializzazione; di norma la cultura dell’aggregazione è tollerante rispetto ai purismi e/o agli eccessi degli esponenti delle altre due culture.

    4) la cultura della sportività: la 500 come auto sportiva, sia per gare di regolarità sia per quelle di velocità. Sebbene pilota da corsa e regolarista siano due figure diverse, però li accomuna la passione per la competizione, che si realizza oggi con la storica sia perché più alla portata di tasca sia, forse, perché c’è maggiore divertimento nella guida. Nell’accezione qui proposta auto sportiva significa auto elaborata in modo conferme ai regolamenti sportivi dell’epoca, magari dal pedigree sportivo, realizzata con parti rigorosamente d’epoca o, se riprodotte, comunque conformi agli originali e certamente non il risultato di un tuning spinto e di concezione attuale, che ricade sotto il profilo 2.”

    #306217
    Claudio
    Partecipante

    up! nessuno dei nuovi si esprime? 🙁

    #314381
    gi.ma
    Partecipante

    I nuovi amici del Forum, in quale profilo si riconoscono? 🙂

    #317888
    gi.ma
    Partecipante

    I nuovi amici del Forum, in quale profilo si riconoscono? 🙂

    #317915
    Claudio Cercaci
    Partecipante

    Ragazzi,e perchè non le tre culture nelle percentuali “storiche”?
    1)in quel periodo la ns 500 era la macchina della famiglia tutta rigorosamente originale con al massimo il panno giallo omaggio agip.
    2)era anche la macchina dei ragazzi e in quel periodo si “truccava” tutto ,partendo dai bambini con il cartoncino sui raggi della bici passando al cinquantino,arrivando al ns cinquino.Tutti appiccicavano scudetti,scritte,poi marmitte rumorose,condotti lucidati,teste lavorate,cerchi lega,sempre in rapporto alle “LIRE IN TASCA”.
    3)E’ BELLISSIMA,e in quei tempi era comune alla 1 e alla 2.
    Io,sinceramente,sono orientato sulla 2,perchè quando la prendo mi rivedo con piacere,non nostalgia,sulla mia 5 diretti al mare in. . . 5 a bordo.

    #319906
    Jim
    Partecipante

    Mi ritrovo certamente nella prima e nella terza scuola di pensiero! Ma trovo affascinante anche il secondo pensiero, a volte mi piacerebbe che la mia Franca andasse più veloce…ma non la modificherei ne sconvolgerei nel suo aspetto estetico…al massimo ne terrei una totalmente originale e sarebbe quella utilizzata più spesso, e una elaborata tanto per divertirsi ogni tanto…come appunto dice “tipo110” a volte il primo pensiero si scontra con il secondo e viceversa

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