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- Questo topic ha 100 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 20/03/202111:59 da drago500.
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26 Agosto 2020 alle 12:11 #485207gi.maPartecipante26 Agosto 2020 alle 14:37 #485214Gens OrsinaPartecipante
[quote=”gi.ma” post=364090][/quote]
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27 Agosto 2020 alle 1:29 #485251meuryPartecipanteGrazie e complimenti per questo tuo fantastico Topic .
30 Agosto 2020 alle 20:56 #485553Gens OrsinaPartecipante10 maggio 1958
Dopo qualche mese di assenza, riprendono le inserzioni riguardanti concorsi con in palio Fiat 500. Nello specifico, nella primavera del 1958 Mentàl Flormenta enunciò più volte sulle pagine de “La Stampa” e di “Stampa Sera” le regole per ritirare i premi abbinati ai numeri estratti.
“La Stampa” 10 maggio 1958
Questo noto e storico marchio appartiene all’Istituto Biochimico Farmaceutico Fassi Spa e nasce a Torino 1936. Lorenzo Tarassa la concepisce inizialmente come azienda farmaceutica ma ben presto trasforma il suo core business nel settore confectionery.
Chi di noi non ha mai acquistato almeno una volta nella vita la scatoletta verde contenente i confettini per rinfrescare l’alito? Negli anni sessanta del secolo scorso era di moda tenerne una confezione in macchina ed utilizzare le “mentine” soprattutto prima degli incontri galanti o dopo aver fumato una sigaretta. La pubblicità infatti diceva: “Dopo la sigaretta, per aumentare il piacere di fumare, freschezza Mentàl e Flormenta: il Mentàl bianco che profuma l’alito e non lascia tracce sulla bocca”.
Da allora, fortunatamente siamo passati a slogan anti smog alcuni dei quali vengono obbligatoriamente stampati sui pacchetti di tabacco per dissuaderne l’uso: ”Il fumo fa male” – “Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno” – “Il fumo causa oltre il 90% del cancro ai polmoni” sono tra i più ricorrenti.
Pubblicità Vintage Mentàl (Fonte Sito Mentàl)
Sempre nella primavera 1958, una Fiat 500 sui generis venne abbinata ad un concorso a premi promosso dalla Invernizzi Spa.
Mi riferisco da un giocattolo, una miniatura, un modellino in metallo della macchina tanto in voga che veniva regalata a coloro che consegnavano “al negoziante di fiducia” 25 figurine stampate sulla scatola del Formaggino Milione alla panna. La descrizione del premio era questa: “Automobile Fiat 500 lunghezza cm. 15 in metallo con parti nichelate, veloce”.
La pubblicità così recitava: “Invernizzi Milione alla panna: il fior fiore dei formaggini. Fa crescere i vostri bambini: sani, forti e robusti perché nutriente”.
La Casearia Invernizzi venne fondata nel 1908 a Melzo dal capostipite Giovanni. Il figlio Remo proseguì l’attività a Caravaggio dove la società ebbe sede fino al 2014 dopo essere passata di mano alla Kraft e successivamente alla Lactalis. Nel 1970 la stessa azienda mise in palio in un concorso a premi, vere Fiat 500.
“La Stampa” maggio 1958
Faccio notare che nel 1958, tra i premi in palio c’era anche una “Bambola Negretta”. I termini “Negro, Negri, Negretto” erano all’ora ancora in uso (esempio i titoli delle note canzoni “Angeli Negri” del 1948 oppure “El Negro Zumbon” del 1951) e non avevano ancora accezioni denigratorie. Fu negli anni ’60 del XX secolo, in seguito alle lotte dei neri americani, che queste parole vennero bandite dai nostri vocabolari e si passò a parole similari quali “Nero” – fedele all’inglese “Black” – oppure “Di Colore” o ancora “Afro-Americano”.
Altra curiosità che ho notato è che all’epoca le armi finte venivano considerate doni appropriati per i bambini. Nell’elenco premi sono infatti presenti: Rivoltella Texas, Pugnale con fodero, Fucile a ventosa, Fioretto lungo cm. 60, Spada Romana lunga cm. 41, Scimitarra lunga cm. 43. Chi come me è stato bambino in quegli anni, chiedeva abitualmente in dono armi giocattolo simi a quelle usate: nei film western oppure nei sequel dell’antica Roma, o ancora, in uso alle forze dell’ordine e i giochi che si facevano maggiormente tra amichetti erano “indiani contro cow boys” oppure “lotte tra romani e cartaginesi” o ancora “guardie e ladri”. Al giorno d’oggi, una iniziativa del genere è giustamente censurabile e censurata ma a quei tempi non si badava a ciò. Un regalo contiene implicitamente un messaggio ed [b]aver bandito il commercio di armi giocattolo la trovo cosa giusta e saggia.
[/b]Dopo pochissimi anni, tutti questi doni saranno soppiantati dall’arrivo sul catalogo della famosissima “Mucca Carolina” che sarà un successo strepitoso. Il pupazzo gonfiabile in plastica rappresentate l’allegro quadrupede invaderà l’Italia intera per la gioia dei bambini di ogni età che passeranno ore liete in sua compagnia soprattutto sulle spiagge perché compagna di bagni in mare.
la “Mucca Carolina!Questa che segue è l’immagine della famosa scatola contenente i Formaggini Milione alla Panna che dava diritto a ritirare i premi messi in palio dalla Invernizzi.
Immagine della scatola del Formaggino Milione alla Panna della Invernizzi. (Fonte Internet)Quest’altra invece si riferisce al famoso modellino della Fiat 500, estrapolata da Alessandro – Drago 500 – dal volantino della Invernizzi che Maurizio – gi.ma – ha pubblicato nel nostro Sito nel 2013. Ringrazio entrambi per l’ancora una volta dimostratami collaborazione.
Particolare del volantino Invernizzi del 1958 a cura di Maurizio (gi.ma) e Alessandro (Drago500)
Questa volta sono forse andato eccessivamente in O.T.; non me ne vogliate ma penso ne valesse la pena e in ogni caso – come in premessa – mi fa piacere, così come e mi auguro gradiate, raccontare anche i contorni di quell’Italia d’un tempo nella quale ha mosso i suoi primi passi la Fiat 500.
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Attachments:3 Settembre 2020 alle 10:22 #485825Gens OrsinaPartecipante24 maggio 1958
L’ultimo lunedì di maggio 1958 si svolse ad Hockenheim una prova di durata di 12 ore per vetture di piccola cilindrata alla quale parteciparono anche [b]due Fiat 500 Abarth e quattro Fiat Nuova 500.
[/b]Il giornale non precisò che nell’occasione correvano anche le Fiat 500 modello Sport che erano in attesa di essere messe sul mercato: evento che accadrà a breve.
“Stampa Sera” 24 maggio 1958Il giornale torinese del pomeriggio, a corredo del servizio principale che riguardava il Gran Premio d’Olanda che si sarebbe tenuto in quei giorni a Zandvoort (per la cronaca vinto da Stirling Moss su Vanwall), così anticipò l’evento tedesco di Hockenheim: ”…Un’altra gara per molti lati interessantissima si svolgerà sempre lunedì a Hockenheim, in Germania: una 12 ore per vetture da turismo di piccola cilindrata, frazionate in tre gruppi: fino a 350, 500 e 600 cmc. di cilindrata. Nella prima classe correranno vetturette Goggomobil, B.M.V.-Isetta, Ziindapp (tedesche), Frisky e Berkeley (inglesi); nella seconda si avrà un confronto tra macchine tedesche (Goggomobil e Maico), francesi (Citroen) e italiane (Fiat e Fiat-Abarth); nel terzo soltanto tedesche: B.M.V., Lloyd ed N.S.U. A noi interessa evidentemente di più il secondo gruppo, dove oltre alle due Abarth pilotate da concorrenti tedeschi, saranno in gara quattro Fiat 500 affidate ai piloti Gigi Villoresi, Ovidio Capelli, Carlo Dorè e Massimo Leto di Priolo, Aldo Nicosia, Ottavio Prandoni, Luigi Messedaglìa. Il confronto fra le più significative vetturette utilitarie europee, in una corsa di velocità così impegnativa (il circuito di Hockenheim è tra i più veloci che si conoscano) assume aspetti davvero avvincenti. Si può credere che questo genere di gare sia destinato a un sicuro avvenire, per lo stesso interessamento che non potrà mancare da parte delle Case costruttrici...”.
Alcuni di voi forse si domanderanno come mai in Olanda e Germania le corse si tennero di lunedì. La risposta è: perché in alcuni Stati Europei – tra i quali questi due Paesi – tra le festività religiose, in quegli anni (e per alcuni anche ora) era compreso il[b] lunedì di Pentecoste che nel 1958 cadde per l’appunto il 26 maggio.
[/b][i]26 Maggio 1958 – Una Lloyd Alexander ed una NSU Prinz
precedeono una Fiat 500 (Abarth?) sul Circuito di Hockenheim in Germania.
Dalla targa – MA – si evince che la 500 era stata immatricolata a Mannheim
(Foto fonte Internet)[/i]I piloti che si alternarono alla guida delle 500 Sport furono tutti di elevata esperienza e spessore:
– Gigi Villoresi (all’anagrafe Luigi: Milano 1909 – Modena 1997) dal 1950 al 1953 è stato un pilota della Ferrari in Formula Uno per poi passare alla Maserati e alla Lancia. Il suo palmares è di tutto rispetto;
– Ovidio Capelli: di lui ho già parlato nella puntata numero 16 in occasione della sua partecipazione al Rallye di Montecarlo;
– Carlo Dore e Massimo Leto di Priolo: sono stati i Piloti Ufficiali Abarth in moltissime manifestazioni riportando lusinghieri successi;
– Aldo (all’anagrafe Eraldo) Nicosia: ha partecipato a moltissime gare soprattutto a bordo di una Giulietta Ti;
– Ottavio Prandoni: ha partecipato anche alla Mille Miglia del 1950 con una Gilco 750 Sport Spider e poi ha corso fino al 1962 su Giulietta Sprint Zagato, Abarth 1000, Porsche Carrera (alla Targa Florio del 1962);
– Luigi Messedaglia: pilota Abarth.Fiat 500 Sport di Eraldo Nicosia e Massimo Leto di Priolo (Fonte Internet)
[b]Per le 500 Sport il risultato finale fu esaltante:
– I: Levy e Joseph Lever alla media di 106,7 Km/h;
– II: Eraldo Nicosia e Massimo Leto di Priolo;
– III: Luigi Messedaglia e Gigi Villoresi;
– IV: Carlo Dore di Priolo e Ottavio Prandoni.
[/b][i]Numero 3 di “Torino Motori” del maggio giugno 1958 (Fonte Internet)
[/i]
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Attachments:8 Settembre 2020 alle 10:54 #486128Gens OrsinaPartecipante10 giugno 1958
Ancora una volta, Fiat dimostrò dinamicità commerciale. Per pubblicizzare il nuovo modello della 500, di concerto con l’Automobile Club Roma, organizzò due gare di regolarità e una di basso chilometraggio sulle strade di Lazio, Umbria Marche con l’aggiunta di una prova finale di velocità da tenersi sulla pista di Vallelunga. Le prove che si svolsero in 4 domeniche a partire dal 29 giugno. Il nome fu “500 Match” ed ebbe un montepremi totale di 12 milioni di vecchie lire. Vennero escluse da questa gara quelle vetture che il cronista de “La Stampa” chiamò “ 500 a tetto rigido” ma che in realtà erano le Sport che come abbiamo già visto partecipavano già a gare nella categoria Gran Turismo pur non essendo ancora in commercio.
Questo il Titolo e a seguire il testo dell’articolo.
“La Stampa” 10 giugno 1958
“…Una manifestazione automobilistica di grande interesse tecnico e sportivo è stata indetta dalla Fiat e si svolgerà sulle strade del Lazio nel prossimo mese di luglio; con tale manifestazione la massima industria automobilistica italiana segna il suo ritorno alle competizioni, limitatamente al settore regolaristico che si è dimostrato il meno pericoloso e nel contempo il più adatto ad un collaudo obiettivo degli uomini e dei mezzi. La gara, che avrà carattere nazionale, s’intitola Trofeo 500 o 500 Match, e sarà riservata alle nuove costruite Fiat 500 normali e preparate. Sono escluse invece le «500» a tetto rigido costruite in serie limitata dalla Casa torinese, poiché per le loro caratteristiche velocistiche queste vetture rientrano nella categoria gran turismo. La 500 Match è articolata in quattro domeniche successive, dal 29 giugno al 20 luglio, e comprende due prove di regolarità, una prova di basso chilometraggio ed una prova di velocità sull’autodromo di Vallelunga. Nelle prove di regolarità, che dovranno essere effettuate alla velocità media di 16 km. orari, i concorrenti toccheranno le località più amene dell’alto Lazio, dell’Umbria e delle Marche; la prova di basso chilometraggio consiste nel raggiungere una determinata località scegliendo la via più breve a giudizio del pilota; la prova di velocità avrà luogo a Vallelunga dove il pericolo è ridotto al minimo per le perfette installazioni di sicurezza dell’autodromo. I concorrenti, comunque, potranno partecipare anche ad una sola giornata di gare, senza per questo perdere il diritto ad un buon piazzamento in classifica generale. «La caratteristica essenziale di questa manifestazione – hanno osservato oggi i dirigenti dell’Automobil Club romano che, insieme ai gerenti delle filiali Fiat del Lazio, curano l’organizzazione del Trofeo 500 – consiste nella sua non pericolosità; vuole essere soprattutto uno svago in automobile e nel contempo una prova pratica delle vetturette, utilitarie nel costo e nella manutenzione ma non nelle prestazioni. Per questo si è studiata una formula che rende la 500 Match accessibile non solo agli sportivi ma a tutti gli utenti della strada, compresi i piloti di temperamento pacifico». Le iscrizioni giungono già numerose; è piaciuta specialmente la-ripartizione delle prove nei giorni di festa, che consente agli automobilisti che hanno poco tempo da perdere e molti impegni infrasettimanali, di partecipare egualmente alla gara senza per questo trascurare i loro affari. I premi messi in palio sono assai cospicui e renderanno certo più’ fitto il lotto dei concorrenti; si tratta di 12 milioni di lire in contanti e in oggetti di valore. Ogni domenica di gara verrà estratta a sorte tra i partecipanti una Nuova Fiat 500 e, nel contempo, saranno distribuiti ai migliori in classifica autoradio, elettrodomestici e frigoriferi Fiat da 120 litri…”.
In realtà la gara di Vallelunga fu suddivisa in due categorie: [b]500 Normali e 500 Preparate.
[/b](Fonte Internet – Vallelunga Unofficial Archive)
Nella Categoria Normale la prova che consistette in 25 giri di pista, venne vinta da Giacomo Camponi alla media di 74,308 Km/h. Di lui so che nel 1951 a bordo di una Giaur (acronimo di Giannini Urania) partecipò alla Mille Miglia in coppia con Boldrini, arrivando 106°.
Questo il link del video della gara:
https://www.dailymotion.com/video/x16x4gf
Massimo Natili (Ronciglione 1935 – Viterbo 2017) si aggiudicò la gara di velocità per 500 Preparate. Di lui non c’è bisogno di scrivere molto in quanto conosciutissimo da tutti gli appassionati di automobilismo.
Questo il link del video della gara:
Nel 1961 partecipò al G.P. di Formula Uno di Gran Bretagna a bordo di una Cooper e nel 1966 alla 24 ore di Le Mans. Ha guidato per la scuderia Alto Lazio nella Targa Florio una Fiat Giaur finendo in 19° posizione e ha terminato secondo nel Gran Premio della Lotteria di Monza su una Lotus-Ford.
[i]Massimo Natili (Foto Internet)
[/i]
Antonio Thellung vinse invece la classifica generale. Ho trovato in internet che l’allora pilota, ha avuto successivamente una vita molto variegata.Antonio Thellung (Foto Internet)
Dopo aver corso dal 1952 al 1968 soprattutto con la “Scuderia Campidoglio” è stato un ricercatore, pittore, scrittore, fondatore di comunità e per molti anni si è dedicato all’assistenza di malati terminali.
1958 – Autodromo di Vallelunga – Campagnano – Roma (Foto Internet)
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8 Settembre 2020 alle 16:22 #486137Gens OrsinaPartecipante29 giugno – 20 luglio 1958
In appendice al servizio che precede, posto l’immagine del bellissimo manifesto d’epoca riguardante detta manifestazione – denominata “500 Match” – che Maurizio (gi.ma), gentilmente mi ha messo a disposizione.
Lo ringrazio molto e lo saluto.[b]23 Continua
[/b]
11 Settembre 2020 alle 11:58 #486282Gens OrsinaPartecipante21 – 24 luglio 1958
Una gara internazionale di durata, chiamata “Liegi – Brescia – Liegi” venne organizzata solo nel 1958. Era riservata esclusivamente alle auto con motori 500 cc. e furono 29 le vetture in gara. Tra queste sei Berkleys quattro Zundapps, due BMW Isetta, due Citroen 2CV e sette Fiat 500.
Scopo della manifestazione era quello di dimostrare come con una vettura di piccola cilindrata si potessero percorrere molti chilometri in sicurezza ed economia. Per Fiat fu anche un ottimo veicolo pubblicitario internazionale per presentare a mezza Europa il neonato modello 500 Sport Tetto Rigido.
[i]“Stampa Sera” 21 luglio 1958
[/i]
La marcia di avvicinamento mosse da Liegi alle ore 17.30 del 17 luglio, 1958 e la vera e propria gara iniziò alle ore 21.00 di quella stessa sera da Spa.[i]Percorso della Liegi – Brescia – Liegi (Fonte Internet)
[/i]
Le auto giunsero a Brescia al mattino del 19 luglio alle 9,50 dopo aver toccato Lubiana ed aver percorso 1.970 chilometri. Alle 18.00 di quello stesso giorno – dopo che le vetture erano state rigidamente parcheggiate in un recinto senza possibilità di poter intervenire su di esse – dalla splendida Piazza Loggia, nuova partenza: questa volta in direzione del passo Gavia.
Svalicato lo Stelvio e attraversato l’Austria e la Germania i piloti giunsero di nuovo a Spa domenica 20 luglio alle 16,47 dopo aver percorso 3.203 km totali.Liegi 1958 – i vincitori della gara (Foto Internet)
La vittoria andò all’equipaggio formato dall’italiano Arturo Brunetto e dall’argentino Alfredo Frieder su Fiat 500 Sport. Delle 29 auto partite, ne arrivarono solo 13 e tra queste tutte e sette le 500. Questi i piazzamenti: al 2° posto l’Abarth guidata dai lussemburghesi Wagner e Donven ed a seguire: 4° – 6° – 7° – 9° e 13° posto. Sembra che la vittoria di una Sport su un’Abarth sia stata combinata a seguito del raggiunto accordo tra la Fiat e la Casa dello Scorpione.
E dopo appena 4 giorni una pubblicità apparve su “La Stampa” a ricordo non solo di questo successo, ma anche dei precedenti record conquistati fino a quel momento dalla vetturetta che cominciava a farsi largo e che da brutto anatroccolo si stava trasformando in cigno.
“La Stampa” 24 luglio 1958
Nel luglio 2008, ClassicRallyPress Ltd ha riproposto per la prima volta questa gara storica, seguendo fedelmente – per quanto possibile – lo stesso itinerario del 1958. Sviluppato per durare 10 giorni, furono 54 le vetture – maggiormente, se non esclusivamente di grossa cilindrata – che lasciarono Liegi dalle 7.30 dell’11 luglio 2008 e qui fecero ritorno nel pomeriggio di domenica 20.
A conclusione e tornando ancora alla gara del 1958 posto il link di un interessantissimo Topic apparso nel nostro Forum oltre 7 anni fa dal titolo “Liegi-Brescia-Liegi nel quale troverete anche altre notizie. Colgo l’occasione per ringraziare e salutare tutti coloro che nell’occasione diedero un valore aggiunto a questo argomento, in particolare “drago500” (Alessandro) – “antera” – “Nicolò” – “Tipo110” e – last but not least – gi.ma (Maurizio).
https://www.500clubitalia.it/forum/14-piazza-pubblica/165919-liegi-brescia-liegi?start=20#165919
Fonte “drago500” (Alessandro) per il tramite del Forum del Fiat 500 Club Italia.
[b]24 Continua
[/b]15 Settembre 2020 alle 10:40 #486603Gens OrsinaPartecipante4 – 5 settembre 1958
Questo articolo parla di un raduno di vecchie 500 (nonché di auto Fiat storiche) e a me rimanda agli allora ancora futuri ideali del nostro Club.
Non credo siano in molti a sapere che un Fiat 500 Club venne fondato in Inghilterra già nel 1948 con lo scopo di riunire i proprietari di vecchie vetture «500» così come nel 1954 venne fondato a Londra il Fiat Register (per quanto ovvio, preciso che in questo caso per 500 si intendono le così dette Topolino).
Leggere che la carovana giunse a Torino da Londra fa pensare alla fatica dei tanti temerari appassionati di Fiat 500 che ogni anno si mettono in marcia sotto il caldo sole di luglio per giungere a Garlenda. Sapere che già nel 1948 c’erano precursori stranieri appassionati come noi di piccole utilitarie ci deve riempire di orgoglio in quanto la passione per le vetturette storiche non ha epoche, confini ed età.
A seguire, vi mostro la copia dell’articolo apparso su “Stampa Sera” il pomeriggio del 4 settembre 1958.
“Stampa Sera” 4 settembre 1958
Leggete con attenzione quanto in esso riportato; vi troverete molte curiosità. In considerazione della non buona qualità della copia del giornale, riporto in forma dattiloscritta l’intero contenuto:
“…[i]I torinesi assisteranno oggi pomeriggio ad una curiosa, sfilata: decine e decine di autovetture Fiat vecchie e vecchissime (la data di nascita risate per alcune al 1911 e al 1913) partendo dalla filiale Fiat di corso Bramante raggiungeranno piazza Carlo Alberto attraverso i corsi Massimo d’Azeglio, Vittorio Emanuele, via Roma, piazza Castello, via Accademia delle Scienze, via Cesare Battisti. La manifestazione, che non potrà mancare di destare vivo interesse, è stata organizzata in occasione della visita a Torino di un gruppo di appartenenti al Fiat 500 Club ed al Fiat Register fondati a Londra dopo l’ultima guerra. Con gli inglesi parteciperanno alla sfilata numerosi possessori di macchine arcaiche venuti appositamente da Milano, Bologna e Roma. Un gruppo di iscritti al raduno, precisamente i membri del «Fiat 500 Club», sono arrivati ieri direttamente dall’Inghilterra. Sbarcati a Calais, essi hanno attraversato tutta la Francia e superato il valico del Moncenisio sono discesi in Italia,
Nessuna delle tredici macchino che componevano la colonna ha avuto incidenti meccanici: il viaggio si e svolto regolarmente ed anche le «500A» si sono comportate alla perfezione, con grande soddisfazione del loro proprietari, come se le piccole vetture non risentissero affatto del peso degli anni. Il Club venne fondato a Londra nel 1948 dal signor J. A. James, che attualmente ne è il segretario, con lo scopo di riunire i proprietari di vetture «500». L’origine dell’iniziativa, che ebbe subito un’accoglienza molto favorevole, risale al successo incontrato dalle macchine utilitarie torinesi sul mercato inglese. Tale successo si accrebbe specialmente durante la guerra grazie al ridottissimo consumo di carburante. Dopo il conflitto gli Inglesi, non dimentichi dei buoni servigi resi loro dalle vetturette, si associarono e nacque così il club che oggi celebra il suo decennale. Al Club aderirono successivamente anche i proprietari delle 500 e delle Nuove 500. Il sodalizio, presieduto dal conte Howe, è molto attivo: organizza gite sociali, rallies, gare di regolarità, gimkane e concorsi di eleganza, e pubblica un bollettino trimestrale; conta alcune centinaia di soci residenti, oltre che In Inghilterra, a Nairobi, Ceylon, India, Sud Africa, Australia e Canada. Il Fiat Register invece, ha una data di nascita più recente e altri scopi; è sorto a Londra nel 1954 e raggruppa i proprietari dei modelli più vecchi della fabbrica torinese. Non è ammesso all’associazione chi non è in condizioni di dimostrare che la sua vettura è originale, che non è stata manomessa, e presentare una minuziosa documentazione: un vero e proprio pedigree. Il Club cerca sempre di scoprire vecchie vetture Fiat che sono ancora in discreto stato di conservazione non soltanto in Inghilterra, ma anche in altre parti del mondo. Prevede di poter pubblicare un libro con i particolari di tutti i modelli della Fiat. Presidente del sodalizio è Lord Montagu of Beau terzo barone della contea dell’Hampshire, il quale è proprietario di una Fiat del 1913 tipo «Zero» con motore 51.
La colonna delle vetture che hanno impavide attraversato tutta la Francia, stamane alle 11 ha valicato, senza per nulla risentire della dura salita, il colle del Moncenisio. In testa era la Zero di lord Montagu guidata dal signor Mitchel Ward; accanto a lui la giovane signora Brigitte: sono sposi da pochi giorni ed erano in viaggio di nozze. Al confine erano venuti ad attendere le 5 vetture dirigenti della Fiat e un gruppo di soci del Club Italiano «Amici del Museo dell’Automobile», che sono giunti da diverse città. Essi sono saliti da Torino al Colle con una Fiat 522. La colonna del «Fiat Register» sarà puntuale per la sfilata che avrà inizio da corso Bramante alle ore 16,45[/i]…”.[i]“La Stampa” 5 settembre 1958
[/i]
Anche “La Stampa” il giorno dopo pubblicò un articolo dell’evento ma il contenuto era pressoché analogo a quello di “Stampa sera”. Di interessante aggiungeva che la media tenuta dalle macchine nell’intero tragitto da Londra a Torino fu di 50 Km/h, nonostante il tempo inclemente e arricchì il servizio con una bella fotografia delle antiche auto che sfilarono in Via Roma.A me piace immaginare che in quello stesso giorno le strade di Torino si siano animate di “Nuovi Cinquecentisti” che a bordo delle loro vetturette fresche d’annata, avranno fatto ala al passaggio della carovana formata da tante Topolino e antichi modelli Fiat. La patria dei motori in quegli anni era l’Italia.
L’Ing. Dante Giacosa tra due sue splendide creazioni: una Fiat 500 L ed una Fiat 500 Topolino (Foto di repertorio)
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Attachments:21 Settembre 2020 alle 9:37 #487079Gens OrsinaPartecipante1° – 6 ottobre 1958
Un’altra pagina storica riguardante la bicilindrica venne scritta nell’autunno del 1958 allorché Carlo Abarth e Pininfarina idearono un prototipo di 500 con carrozzeria aerodinamica a forma di missile (Stampa Sera la paragona ad un sigaro) che sperimentarono sulla pista di Monza con l’intento di stabilire nuovi record e nello stesso tempo diffondere il nome della Casa dello Scorpione così da abbinarlo a un’auto che stava diventando più che popolare.
[i]“Stampa Sera” 1° ottobre 1958
[/i][b]A guidarla si alternarono questi piloti:
– Mario Poltronieri: già noto a tutti;
– Mario (o Marino) Guarnieri: Rodigino, già tra i piloti detentori del Record del febbraio 1958;
– Remo Cattini: Bresciano, già tra i piloti detentori del Record del febbraio 1958;
– Uranio: uno pseudonimo al cui nome non sono riuscito a risalire;
– Armando Giuberti: già tra i piloti detentori del Record del febbraio 1958;
– Giancarlo Baghetti (Milano 1934 – 1995): pilota di Formula Uno vincitore del G.P. di Francia nel 1961 su Ferrari 156 – Vincitore del Campionato Nazionale Turismo nel 1966 – Secondo nella Targa Florio del 1962;
– Giorgio Bassi (Milano 1934): ha corso anche in Formula Uno nel 1965 – Vincitore Targa Florio 1965 – ha partecipato a molte gare di Formula 3;
– Erasmo “Eros” Crivellari: Mestrino, classe 1927 ha partecipato alle Mille Miglia (Quella del 1955 con la prima Fiat 600), alla Targa Florio e a molte altre gare. Nella vita è stato concessionario Ferrari per Venezia.Ai quali si aggiunsero:
– Casimiro “Miro” Toselli: Torinese ha partecipato a numerose gare principalmente a bordo di Fiat 8V Zagato – Alfa Romeo Giulietta Sprint Zagato – Ferrari 250 GT;
– Alfonso Thiele (Istanbul 1920 – Novara 1986): italo americano che viveva a Roma. Ha corso dal 1953 al 1964 principalmente a bordo di Fiat Abarth 750 ma anche in Formula Uno al G.P. d’Italia del 1960 con la Cooper;
– Nino Crivellari (Venezia 1922 – Monza 1959): fratello di Erasmo ha iniziato a correre nel 1948 ed è morto sulla pista di Monza il 28 giugno 1959 durante il G.P. Lotteria;
– Enzo Cussini: Bolognese che vinse il Rallye del Sestriere;
– Giorgio Argenti: Bolognese anche lui vincitore del Rallye del Sestiere.
[/b]Due i resoconti che diedero il 1° ottobre 1958 i due quotidiani di Torino :
“…Sulla pista di Monza una piccola 500 dalla originale carrozzeria a sigaro sta correndo vorticosamente. E’ scattata sabato alle 19,25 e da allora continua ad inanellare giri su giri del catino, fermandosi solo ogni 4 ore e mezzo per il cambio dei piloti e per i rifornimenti. La Fiat 500 Abarth carrozzata da Pinin Farina ha già battuto finora questi records internazionali: 5000 km. (media 130,804); 48 ore (media 131,978); 5000 miglia (media 130,752); 72 ore (media 131,270); 10.000 km. (media 131,290). Tutti i precedenti primati appartenevano alla vetturetta Loyd. La corsa continua verso altri records. Giorno e notte i piloti si alternano al volante del siluro. Nelle ore buie i nuovi impianti di illuminazione che rendono il catino di Monza simile ad una pista di aeroporto facilitano il compito dei conduttori. Sinora hanno guidato la 500 nel vorticoso carosello: Mario Poltronieri, milanese, figlio del noto direttore d’orchestra, il rodigino Mario Guarniero il bresciano Remo Cattini, il milanese Uranio- che è lo pseudonimo sotto il quale si cela un noto e valente automobilista – un altro bresciano, Armando Giuberti, i milanesi Carlo Baghetti e Giorgio Bassi, nonché Erasmo Crivellari di Mestre. A questi si aggiungeranno forse già da oggi il campione Miro Toselli, torinese, Thiele, l’italo-americano di Roma, il quale però risiede a Novara, Nino Crivellari – fratello di Erasmo che ha già contribuito al successo della prova – nonché i due bolognesi Enzo Cussini e Luigi Argenti che furono i brillantissimi vincitori dell’ultima edizione del Rallye del Sestriere. Finora la maggior difficoltà è stata data dagli animali che popolano il parco di Monza. Lepri e conigli selvatici, attirati dai fari attraversano la pista e restano investiti dal piccolo bolide. Ad evitare inconvenienti è stato attrezzato uno speciale paraurti che si è già dimostrato utilissimo. La Fiat 500 Abarth ha consumato finora una media di un litro di benzina-super ogni 24 chilometri. Questo basso consumo è dovuto a tre fattori: la linea aerodinamica, la leggerezza della vettura con un unico pilota a bordo (in genere i corridori per i tentativi da record su lunghe distanze vengono scelti tra i meno pesanti) e il fatto che il motore va a 4600-4700 giri al minuto (pari a 140 km. di media) anziché essere spinto al massimo e toccare i 8000 giri che corrispondono alla velocità massima di 155 km. all’ora, velocità peraltro tenuta per lungo tempo nelle prove. Ieri e ancor stamattina la pioggia ha ostacolato leggermente il tentativo senza però rallentare la corsa della vettura…”.
“La Stampa” 1° ottobre 1958
“…Sulla pista di Monza, stasera alle 23.36 la Fiat Abarth 500 carrozzata da Pinin Farina ha battuto il record Internazionale dei 10.000 km. per la classe «1» percorrendo la distanza alla media complessiva di km. 131,290 (primato precedente Lloyd a 126140 all’ora). Si tratta del quinto primato, conquistato durante un tentativo che prosegue verso altri successi. I quattro record ottenuti in precedenza sono 6000 km., battuto alle 10 di ieri lunedì 29 settembre, con la media di km. orari 130,804 (primato precedente km. 123,360, di una vettura Lloyd): 48 ore, scadute alle 19,25 di ieri sera lunedì 29, con una media di chilometri 131.978 (primato precedente vettura Lloyd, con media di .km. 125,600); 5000 miglia, raggiunte nella mattinata di oggi, con una media orarie di chilometri 130.752 (primato precedente Lloyd km. 127.950) 72 ore alla media di km. 131,270. La Fiat Abarth 500 ha finora girato senza perdere un colpo; essa adopera normale carburante del tipo «super», a 98/100 come numero di ottani, e il consumo che finora ha fatto registrare è di 24 km. per litro…”.
La prova si svolse sull’anello alta velocità con la famosa curva sopraelevata che nel suo punto massimo aveva una pendenza dell’80%.
“La Stampa” 6 ottobre 1958
La macchina girò senza sosta per 10 giorni percorrendo 28mila chilometri e vennero [b]battuti 23 Record Internazionali di Velocità tra i quali:
– 5.000 chilometri;
– 5.000 miglia;
– 15.000 chilometri;
– 10.000 miglia;
– 48 ore;
– 120 ore;
– 144 ore.Media massima 130,805 – media minima 119,850
[/b]Anche un cinegiornale dell’epoca dedicò un servizio all’avvenimento; questo è il link:
https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000033853/2/prove-fiat-abarth-500-sull-autodromo-monza-d-agata-battuto-rollo-nell-incontro-pugilato-tenuto-cagliari-scholtz-batte-humez-allo.html?startPage=0&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22query%22:[%22abarth%22],%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20}}
Monza 1958: Giancarlo Baghetti – Mario Poltronieri – Corrado Manfredini con la 500 monoposto da Record.
26 Continua
Attachments:27 Settembre 2020 alle 22:05 #487470Gens OrsinaPartecipante2 ottobre 1958
Il Salone dell’automobile di Parigi – in Francese: Salon de l’Automobile du Cycle et du Motocycle – è il più antico del mondo in quanto nato nel 1898.
Nel 1958 si tenne dal 2 al 12 ottobre e venne inaugurato dall’allora Presidente della Repubblica Francese Renè Coty (Le Havre 1882 – 1962). La manifestazione si tenne al Grand Palais un edificio in stile Liberty situato tra gli Champs Elisees e la riva destra della Senna.
Per la Fiat fu l’occasione per presentare al pubblico e alla stampa internazionale la 500 Sport che da alcuni mesi era già in competizione sulle piste europee.
Parigi – Le Grand Palais (Fonte Internet)
Questo è quanto raccontò “La Stampa” alla vigilia dell’inaugurazione:
“…La partecipazione italiana sarà, come di consueto, importante e di alta qualità. Le prospettive di collocamento in Francia della nostra produzione, nell’ambito del Trattato del Mercato Comune, appaiono incoraggianti, trovando conforto nella generale reputazione di cui godono le automobili italiane in ogni continente. Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Maserati, Abarth e il carrozziere Pinin Farina saranno presenti domani con l’intera gamma della loro produzione: alcuni modelli, anzi, per la prima volta appariranno al Salone parigino, come la interessantissima Fiat 500 Sport …”.“La Stampa” 2 ottobre 1958
Emblematico il titolo di “Stampa Sera” dello stesso giorno anche se il quotidiano del pomeriggio si soffermò però a dire che: “…Nello stand Fiat troviamo la «Nuova 500» normale e sport (quest’ultima costituisce novità per la Francia). Le vetture Fiat sono molto apprezzate anche qui, e questo non è il solo elemento di ottimismo per le prospettive dell’ormai imminente entrata in vigore del trattato del Mercato Comune Europeo…”.
[i]“Stampa Sera” 2 ottobre 1958
[/i]In Italia già in commercio forse da giugno – sicuramente dal settembre – esteticamente la novità più importante della 500 Sport fu il tetto rigido con tre nervature di rinforzo nella parte centrale; la colorazione esclusivamente in grigio chiaro con fascia laterale rosso fuoco e cerchioni ruote rossi.
[i]1958 – Pubblicità della Fiat 500 Sport Tetto Rigido (Fonte Internet)
[/i]Internamente simile alla versione Normale si differiva da quest’ultima unicamente per i sedili che erano rossi e avorio e il cruscotto che aveva il fondoscala a 120 Km/h.
La parte più interessante riguardava però la meccanica sulla quale collaborono tecnici e meccanici Abarth.
Il motore venne portato a 499,5 cc. grazie all’alesaggio che da 66 mm. arrivava a 67,4 con un rapporto di compressione 8,6:1. La potenza scaturita era di 21,5 CV a 4700 giri/min. Condotti albero a camme in acciaio con differente fasatura, carburatore Weber 26 IMB3. Valvole e molle maggiorate. [b]Velocità massima oltre 105 Km/h. Il prezzo al pubblico: 560.000 lire.
[/b]Catalogo Ufficiale del “Salon 1958” (Fonte Internet)
Il suffisso della carrozzeria era come per la versione Normale 110.000 mentre per il motore era 110.004.
Il contrasto tra il grigio della carrozzeria e il rosso del fascione, portò questa versione ad essere simpaticamente soprannominata dai Romani: “La pane e prosciutto”.
Fiat 500 Sport Tetto Rigido (Fonte Internet)
27 Continua
Attachments:28 Settembre 2020 alle 1:01 #487502rag49PartecipanteCiao Giovanni, grazie e complimenti per questi interessanti post caratterizzati da un lavoro preciso e ricco di particolari.
Noto con piacere che la pane e prosciutto porta nella Targa la sigla della mia provincia d’origine.3 Ottobre 2020 alle 10:30 #487852Gens OrsinaPartecipante4 – 7 novembre 1958
Anche nel 1958 fu questo il periodo in cui a Torino si tenne il Salone Internazionale dell’Automobile; per la precisione l’edizione numero 40.
L’enfasi riservata nell’edizione precedente alla presentazione delle Fiat 500 Normale non si ripeté per alcun modello. “Stampa Sera” si dedicò principalmente a tranquillizzare i possessori di modelli della Casa del Lingotto sul fatto che non c’erano in vista restyling o grossi cambiamenti ma un generale abbassamento dei prezzi delle Fiat dovuti anche all’imminente [b]Unione Doganale dei 6 paesi europei che sarebbe entrata in vigore dal 1° gennaio 1959.
[/b]I racconti di queste giornate – in verità alquanto monotoni e ripetitivi – iniziano il 4 novembre con “Stampa Sera: “…questa notizia sarà indubbiamente accolta con soddisfazione dalla gran massa di utenti i quali si sentono rassicurati dal sapere che la loro vettura non sarà sostituita (e quindi svalutata) a breve scadenza da nuovi modelli. Una delle Case che hanno adottato questa decisione è la Fiat. La fabbrica torinese è stata mossa, indubbiamente, dalla considerazione del continuo sviluppo di assorbimento in atto nei mercati esteri ed interno della crescente produzione (ha raggiunto le 1400 unità al giorno) dei collaudatissimi modelli 500, 600, 1100, 1200, 140, 1900. Altro motivo determinante di questa tendenza è la necessità di assicurare buone posizioni di partenza per le maggiori necessità del Mercato comune. Quanto alle piccole vetture economiche è da rilevare che esse costituiscono uno dei caposaldi della produzione automobilistica Fiat: tra le più moderne e prestanti utilitarie del mondo, sono di grande impulso agli incrementi dell’automobilismo sia come formatrici di nuovi utenti di veicoli a motore a quattro ruote sia come sussidiarie ai proprietari di vetture più grandi…”.
“Stampa Sera” 4 novembre 1958
“La Stampa” del 5 novembre riferì invece dell’anteprima del salone: “…trecento giornalisti italiani e stranieri, autorità, esponenti del mondo economico ed industriale hanno partecipato ieri pomeriggio alla conferenza stampa di presentazione del 40° Salone internazionale dell’auto svoltasi al «Principi di Piemonte» Il capo ufficio stampa del Salone dott. Giovannetti ha poi fornito dati e notizie sulla grandiosa rassegna che si inaugura stamane alla presenza del Presidente Giovanni Gronchi. Il Salone internazionale dell’automobile rimarrà aperto da oggi sino a domenica 16 novembre. Gli espositori sono 480 con una superficie complessiva di 28 mila metri quadrati. Dall’anno prossimo, per risolvere il problema dello spazio ormai insufficiente, sarà quasi certamente disponibile il nuovo grandioso salone sotterraneo ricavato sotto il Galoppatoio del Valentino… Le aziende, nel Palazzo di Torino-Esposizioni, sono state raggruppate secondo un criterio merceologico. Il primo salone, dopo l’atrio d’onore, e le gallerie sono occupati da fabbriche di accessori, carburanti, lubrificanti, parti staccate, pneumatici, vernici, servizi dell’automobile ecc. Proseguendo nell’itinerario il pubblico entra nel grande salone centrale «Giovanni Agnelli» dove sono esposte le auto e le carrozzerie «fuori serie». Il colpo d’occhio che si offre al visitatore è magnifico: sotto la luminosa cupola è raccolto quanto di meglio e di più progredito esiste oggi al mondo nel campo motoristica. Largo spazio, secondo la tradizione, è riservato ai carrozzieri. La macchina fuori serie è ormai una caratteristica del Salone di Torino e costituisce uno dei maggiori richiami per il pubblico e gli osservatori stranieri… Prezzo del Biglietto: 350 lire, con diritto al sorteggio di una vettura. Oggi è in palio una» «Fiat Nuova 500…».
“La Stampa” 5 novembre 1958
Anche in questo caso nell’articolo venne dato risalto al fatto che Fiat aveva deciso di rivedere al ribasso il listino di molti modelli. Alla 500 fu riservato un decremento di prezzo di ben 70mila lire – probabilmente solo per la versione “Economica” che continuava ad avere grosse sacche d’invenduto.
Così continua l’articolo: “…Da buoni ospiti, abbiam serbata per ultima la produzione di casa nostra Nulla di nuovo, tecnicamente parlando, nella vasta famiglia delle vetture Fiat: prototipo, o anticipazione di un analogo modello sportivo che la Fiat ha in programma di sviluppare. Rivedremo dunque la 500, nel tipo normale e nella recente e vittoriosa edizione sportiva. Ma se le varianti costruttive sono assenti (e su questa stabilita dei modelli gli uffici commerciali della Fiat pongono giustamente l’accento) è proprio dalla Fiat che si coglie la più importante novità del Salone, degna di caratterizzarne la funzione, che in sostanza è quella di motorizzare gli appiedati. Pregevoli i peccati di desiderio: ma ancor più apprezzabile il moltiplicare le possibilità pratiche a che questi peccati diventino realtà. Ed ecco il coraggioso annuncio di cospicui ribassi dei prezzi per la maggior parte della produzione. Il ribasso è massimo per la 500 che in Italia ha avuto sinora impiego forse prevalente come «seconda vettura», ma che dalle nuove quotazioni avrà un forte impulso a moltiplicarsi come vetturetta popolare di utilità e di lavoro. Ben 70 mila lire di riduzione: il nuovo prezzo, per la prima volta nella storia dell’automobilismo italiano, scende al di sotto delle 400 mila lire! Il favore che la macchina ha incontrato all’estero ha consentito nuovi criteri di ammortamento delle spese di attrezzatura a suo tempo incontrate, di cui oggi beneficia l’utente Italiano. Da oggi può dirsi che l’Italia possiede una vera utilitaria. Vien da additare il logico e perspicuo esempio ai responsabili governativi delle fiscalità sulla benzina, sperando che lo comprendano. Novità assolute presentano ancora, nel campo delle autovetture, la Abarth (Fiat 500 tipo record)…”.
Altro articolo, altro riferimento al calo di prezzo deciso da Fiat: “… La 500 è diventata l’utilitaria più a buon mercato del mondo. Infatti la popolare Citroen è pagata dall’acquirente 653 mila lire, la Renault 620 mila, la tedesca B.M.W. 594 mila, la Volkswagen 565 mila, la Goggomobil (con una cilindrata di 145 cm. cubi) 461 mila lire. In Europa il prezzo delle auto oscilla fra 1000 e 2000 lire al chilogrammo; la 500 costerà 868 lire: superata solo dalla Volkswagen, che ha raggiunto il limite eccezionale di 796 lire al chilo. Una vettura popolare a 595 mila lire significa che altre decine di migliaia di famiglie, entro breve tempo, potranno disporre di una macchina. In un passato ormai lontano, l’auto rappresentava una distinzione fra le classi sociali; oggi è un mezzo comune di lavoro e di trasporto, che offre in più qualcosa di importante nella vita: una maggior libertà per l’individuo, l’evasione. Mentre molti prodotti tendono ad aumentare, l’improvvisa ed inattesa riduzione una prova di fiducia nella stabilità della lira; un nuovo passo dell’Italia verso un tono di vita meglio corrispondente a quello dei paesi più avanzati della media Europa Questi importanti ribassi vanno giudicati anche sotto un altro aspetto: appena due mesi ci dividono’ dall’inizio del Mercato comune. Senza addentrarci in particolari, ricorderemo che dal 1″ gennaio 1959 tra sei paesi del nostro Continente (Italia, Francia, Germania e Benelux) non vi saranno più merci contingentate e che tutte le tariffe doganali verranno abbassate del 10 per cento. Parte da Torino la prima e più coraggiosa iniziativa nazionale per produrre non solo ai costi dei grandi Stati industriali europei, ma anche al di sotto. Già oggi la «500» e la 600» sono molto diffuse e popolari in Germania, che pure è riuscita con alcune sue macchine a battere nel prezzo tutti i concorrenti. Il Salone dell’Automobile si apre quindi sotto il segno di un avvenimento atto ai ispirare fiducia nel nostro avvenire industriale. Produrre meglio, a prezzi minori, con l’aiuto di un’organizzazione meccanica ed amministrativa sempre più perfetta: questa è la base dell’economia moderna. Non v’è altra strada, qualunque sistema economico governi uno Stato, per aumentare la ricchezza della collettività ed accrescere il benessere dei cittadini…”.
Poco o nulla d’interessante invece nell’articolo che segue.
“La Stampa” 6 novembre 1958
Così come in quello de “La Stampa” del 7 novembre: “…Le piccole utilitarie, dopo il ribasso dei prezzi deciso dalla Fiat; sono al centro dell’attenzione di coloro che desiderano motorizzarsi o pensano alla «seconda macchina» per circolare più facilmente in città…”.
“La Stampa” 7 novembre 1958
Ancora e solamente si continuò a parlare della rivisitazione al ribasso dei listini Fiat: “…la riduzione dei prezzi di listino praticata dalla Fiat sulle vetture da turismo e sugli autoveicoli industriali di sua produzione, a cominciare dal modello 500, sembra aver provocato una vera e propria «apertura» al ribasso. Nella stessa giornata Inaugurale del Salone di Torino, l’Autobianchi ha a sua volta annunciato i nuovi prezzi delle due versioni della «Bianchina», che – diminuiscono da 565 a 515 mila lire il tipo normale e da 630 a 600 mila lire lo Special (cioè l’edizione con il nuovo motore spinto, identico a quello della Fiat 500 Sport…Nell’immediata vigilia dell’entrata in vigore del trattato sul Mercato Comune, che vedrà nel settore automobilistico una gigantesca battaglia di concorrenza davanti a oltre 160 milioni di potenziali clienti, l’iniziativa partita da Torino appare come un atto di fiducia nella possibilità dell’Industria italiane di inserirsi con successo nella grande, delicata operazione economica del sei Paesi europei del M.E.C. Peraltro, per restare ai prezzi delle autovetture Fiat, l’allineamento del listini di vendita a quelli delle altre Case del nostro Continente non è constatazione da scoprire soltanto oggi…”.
“La Stampa” 7 novembre 1958
A questo punto è d’obbligo accennare all’Unione Doganale del 1959 della Comunità Economica Europea: all’epoca CEE. Come già accennato dai quotidiani che abbiamo appena letto i Paesi che ne facevano parte erano 6: Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo unitisi grazie ad un accordo sottoscritto nel 1957 chiamato “I Trattati di Roma” perché firmato nella nostra Capitale (Campidoglio 25 marzo 1957). Gli stessi stabilirono che al fine di dare impulso alle relative transazioni commerciali, dal successivo 1° gennaio 1959 i dazi Doganali sarebbero stati tra loro abbassati. Era l’avvio di quello che nel 1968 sarebbe divenuto il Mercato Comune Europeo.
In Blu i 6 Paesi che nel 1957 diedero avvio alla CEE (Fonte Internet)28 Continua
Attachments:7 Ottobre 2020 alle 13:21 #488149Gens OrsinaPartecipanteNovembre – dicembre 1958
Come negli anni precedenti, anche nel 1958 in occasione delle festività di fine anno si ripeté il Concorso “Torino Natale” indetto dalla locale Associazione Commercianti che mise in palio fra l’altro 5 Automobili Fiat 500.
Quell’anno però, seppure i premi fossero di valore maggiore, il battage pubblicitario fu di tono inferiore. Tra novembre e dicembre il modulo pubblicitario che segue venne pubblicato più volte sia nelle pagine de “La Stampa” che in quelle di “Stampa Sera” ma non così tanto come nel 1957.
“La Stampa” 30 novembre 1958
Avrete sicuramente notato che tra i premi in concorso c’erano anche 10 Frigoriferi Fiat.
Infatti nel secondo dopoguerra la Casa Automobilistica Torinese, aveva acquisito dalla nota azienda statunitense Westinghouse la licenza per produrre negli stabilimenti del Lingotto, apparecchi frigoriferi e lavatrici.Erano infatti questi gli anni in cui le famiglie italiane iniziava ad interessarsi agli elettrodomestici che culmineranno con la creazione di molti marchi nazionali. Fiat però avesse iniziato già dal 1956 ad uscire gradatamente di scena da questo settore, ritenendolo di nicchia ed economicamente non conveniente
Considerare pertanto il modulo pubblicitario che segue (pubblicato da “La Stampa” il giorno di Natale del 1958) come una forma propagandistica di incremento vendite potrebbe essere fuorviante in quanto, per quanto sopra detto, dovrebbe avere avuto quale unico scopo una velocizzazione nell’alleggerimento delle scorte di magazzino.
Va comunque considerato che all’epoca, nei mesi invernali, le aziende che producevano frigoriferi soffrivano commercialmente e quindi facevano molta più pubblicità. Infatti alcune famiglie consideravano questo elettrodomestico inutile in detti periodi al punto tale che da ottobre ad aprile lo teneva spento per non consumare elettricità e risparmiare qualche lira.
“La Stampa” 25 dicembre 1958
Fatto sta che a dicembre 1958 coloro i quali acquistarono un prodotto della specie marcato Fiat, parteciparono ad un concorso che mise in palio alcune autovetture tra le quali anche una Fiat 500.
Questo interessantissimo [b]link riguarda la pubblicità – in voga all’epoca – dei Frigoriferi Fiat:
[/b]
Quell’anno un Frigorifero costava 85mila lire quando un operaio guadagnava circa 45mila lire al mese. Oggi, un operaio medio guadagna 1.300,00 euro al mese e secondo il parametro precedente un frigorifero dovrebbe costare 2.500,00 euro circa…altri tempi!
[i]Stand “Fiat Elettrodomestici” alla Fiera Campionaria Internazionale di Milano del 1958 (Fonte Internet)
[/i]Ma la 500 è legata al mondo degli elettrodomestici, non solo per quanto fin qui raccontato. Forse non tutti sanno che nel 1957, il Presidente della Ignis Giovanni Borghi (Milano 1910 – Comerio 1975) la prese a riferimento per stabilire il prezzo dei frigoriferi prodotti dalla sua azienda. Mise su una bilancia una 500 e con una semplice proporzione, inserendo come base il costo della vetturetta ottenne, rapportando il suo peso, quanto dovesse costare un frigorifero.
Come già accennato, dopo qualche anno il marchio Fiat scomparve da questo campo lasciando il posto a tante altre società specializzate nel settore: Rex, Candy, Indesit, Merloni e – appunto – la predetta Ignis.
[i]Pubblicità “Elettrodomestici Fiat” del 1959 (Fonte Internet)
[/i]
29 Continua
Attachments:12 Ottobre 2020 alle 12:01 #488598Gens OrsinaPartecipante29 gennaio 1959
Il nuovo anno si aprì con un elogio internazionale verso la vetturetta di casa nostra, proveniente da oltre Manica.
A fine gennaio infatti, “Stampa Sera” riportò in un trafiletto una interessante breve notizia diramata dall’Ansa: l’apprezzamento da parte del prestigioso quotidiano londinese Financial Times per la nostra Fiat 500.
[i]“Stampa Sera” 29 gennaio 1959
[/i]Questo è il testo: “…Il Financial Times dedica un articolo alle caratteristiche e prestazioni della Fiat 500. II giornale afferma che, nel suo settore, «questa piccola vettura rappresenta un mezzo di trasporto massimamente soddisfacente ed economico», e si sofferma ad apprezzarne i pregi di struttura, capienza e stabilita. Esso trova sorprendente l’impiego razionale dello spazio ed eccezionale la stabilità del veicolo. Quest’ultima caratteristica – scrive il Financial Times – spiega in parte la verve con cui gli automobilisti italiani. abbordano le curve su questa piccola vettura, ad umiliazione dei turisti inglesi in viaggio sulle loro strade. Fare sbandare o capotare la “500” sembra praticamente impossibile. (Ansa)…”.
La prima pagina del Financial Times del 13 febbraio 1888 (Fonte Internet)
Fondato il 9 gennaio 1888, il Financial Times è il principale quotidiano economico Finanziario del Regno Unito. Dal 1997 ne esiste una versione per gli Stati Uniti e dal 2000 un’edizione tedesca.
Una delle prime Fiat 500 impegnata in curva (Immagine tratta da Internet)
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