Lungo sarà il cammino verso la luce…
Mille insidie, si dovranno affronatare, prima di risvegliarsi al chiarore d’una splendida coppia di magici amuleti
che da troppo tempo giacciono inermi, spenti, in attesa di nuova vita.
Che giungano fin quassù!
Fra i boschi di castagno e lo scorrere della fredda acqua della valle
per donar nuova vista a questa principessa triste, che’ fato ha reso cieca dei suoi occhi.
:cheer: 😉 :cheer:
:laugh: :laugh: :laugh:
Ammazza che poesia….
Sarai stato così lieve anche nel momento in cui i cristalli si infransero al suolo?
MAH
Ai posteri l’ardua sentenza……
Mah..
Ormai non mi arrabbio (quasi :blink: ) più per nulla…
Se imprecare, lanciare oggetti o sfasciare quel che capita potesse porre rimedio agli eventi, si potrebbe prendere in considerazione di lasciarsi allo sfogo.. Ma non è così.
Meglio dimenticare le proprie sventure in altra maniera…
Staremo a vedere come evolve la situazione…
..Se non annoio nessuno, ovvio. 😉
P.S. nessuno ha notato niente nella parabola dei fari?
Beh, che manca il vetro 👿 :whistle: 👿
e dietro mancano le viti di registro, la molla ed il perno di fissaggio.
🙂
Ha Ha! Simpatico questo tuo dolce infierire…
Proprio così comunque.
La mancanza di quei particolari mi aveva indotto a pensare che i fari non fossero delle 500F ma di un altro tipo di macchina..
Poi ho notato che attorno all’anima metallica erano presenti dei piccoli fori. In pratica da ogni parabola faro vanno rimossi i supporti di registro e staffa di montaggio, spuntando tutto quanto…
La verità è che questa macchina “sembra” uguale a tutte le altre 500.
A mia cura documentare la sostituzione dei fari, prossimamente qui, fra queste pagine….
Non mancate! 😉 :cheer:
Mi raccomando, calma e mano ferma…
:laugh: :laugh: :laugh:
P.S.
Scherzo perchè so che sei una persona di spirito.
🙂
[quote=”drago500″ post=251420] so che sei una persona di spirito[/quote]
Beh, si…
..in fondo si. In tutti i sensi :cheer:
cigliege sotto spirito
Come promesso vi porto a conoscenza di come ho rimediato al problema del mio maldestro maneggiare dei fari anteriori di questa 500 in restauro.
Prima di tutto voglio pubblicamente ringraziare coloro che hanno permesso che tutto ciò potesse accadere, senza eccessivi dispendi di risorse.
Primo fra tutti “francesco78”, al quale ho rotto le scatole alla domenica: preso dal panico l’ho contattato in fretta e furia, alla ricerca di uno spiraglio…
Senza tirarsi indietro mi ha lanciato la dritta giusta per reperire quel che avevo rotto; con quel contatto, ho potuto proseguire nel mio lavoro, in maniera diversa, sarei ancora fermo con le “quattro frecce”
..Grazie Francesco. Sono in debito.
Poi “drago500”, un altro al quale ho rotto le uova nel paniere.. Anch’egli s’è reso disponibile immediatamente per trovare una eventuale risoluzione alternativa. Grazie Alessandro.
Per ultimo, ma non per importanza, il buon Fabio.
Mi ha fornito una stupenda coppia di “Siem” d’epoca in superbe condizioni.
Eccoli, ancora avvolti nella carta protettiva:
Una parentesi informativa merita la particolarità che ho notato osservando questi fari:
Fari “Siem” ne esistono almeno due tipi:
un modello, presumibilmente più datato, ha particolarità di essere “chiuso”; la parabola interna è pressata addosso al vetro che lo rende non revisionabile.
Sul rovescio del faro, compare il logo della marca impresso a carattere corsivo e l’imboccatura della lampadina è a sagoma circolare.
Un secondo tipo, identificato con il marchio “Siem” in stampatello (ma solo sul retro, frontalmente compare quello classico), si presenta con la guarnizione bianca a vista, quindi con la possibilità di rimuovere il vetro.
L’imboccatura della lampadina è a forma ottagonale.
Queste differenze spiegano il motivo del suggerimento ricevuto da francesco78, il quale sosteneva la possibilità di rimozione del vetro come avviene per i “Carello”
Per la posa in opera mi sono affidato alla mia manualità, questa volta, cercando di prestare più attenzione.
L’apertura dei proiettori originali mi ha permesso però di constatare un vistoso principio di corrosione all’interno delle parabole, dunque, la sostituzione dei completa fari è da considerarsi una importante miglioria apportata a questo (per me) impegnativo restauro.
La buona sorte ha voluto che in contemporanea alla consegna dei fari, anche tutto il materiale depositato in cromatura da mesi fosse pronto al ritiro.
Fra le varie minuterie ritornate a luccicare, le due cornici faro, indispensabili al completamento dei gruppi ottici anteriori.
Come già anticipato le condizioni di quest’ultime (specialmente la sinistra), non erano delle migliori e la cromatura, sembrava impossibile.
Ma non mi sono perso d’animo, ed ho avuto l’idea di fare un tentativo di riparazione presso un officina specializzata nella riparazione di radiatori auto.
Mediante saldatura ossiacetilenica a stagno ed ottone, sono stati pezzati i vari fori ed ammanchi.
Incredibile il risultato per la ghiera di destra… Per quel che riguarda la corrispondente lato guida, causa le pessime condizioni in cui versava, a cromatura avvenuta, sono riscontrabili alcune imperfezioni
Si poteva fare meglio?? Temo di no, ma il risultato mi soddisfa e la “magagna” più vistosa rimane nella parte bassa del faro, quindi non particolarmente visibile.
Quindi riprendo il lavoro da dove lo avevo sospeso.
Ecco l’intradosso delle due parabole:
Procedo alla rimozione dei due supporti di registro, della forcella aggancio molla ed alla staffa d’ancoraggio.
Sulla 500 Vignale i proiettori sono privati di qualsiasi elemento esterno e la regolazione del fascio luminoso avviene mediante lo spostamento di tutto il gruppo ottico.
Non me la sono sentita di spuntare gli ancoraggi al bordo della parabola con una punta da trapano, per cui ho praticato una serie di tagli sui labbri tanto da rimuovere indebolire la struttura,
per poi rimuovere i vari attacchi con una pinza.
Affondare una lama di un seghetto contro quella fragile lamiera non è stata una bella sensazione, ma calma e mano ferma, mi hanno portato alla totale rimozione di quanto serviva.
Con una piccola lima ho successivamente eliminato le sbavature dei tagli
Il passo seguente ha riguardato il ritocco a pennello dei punti che si sono rivelati “a nudo”…
Questa serie di tagli mi ha fatto ulteriormente constatare l’ottimo stato di conservazione della struttura.
Blocco quindi i proiettori nelle ghiere con delle mollette che mi sono praticamente auto costruito, essendo leggermente diverse rispetto quelle per le cornici faro delle 500F.
Ecco come si presentano al banco
Il fissaggio della ghiera al guscio avviene tramite un incastro, sul vertice superiore, ed una staffa più vite M6, all’inferiore… Una metodologia anni ’30…
Ammetto di essere sempre stato un estimatore dei “Carello”…
Ma il dettaglio del logo sul vetro, ha un non so ché di raffinato…
Il frontale ora si presenta più completo, grazie anche al montaggio dei due paraurti.
Sapevo che Fabio sarebbe stato in grado di soddisfare la tua richiesta.
I fanali sono un fondo di magazzino, stupendamente conservati sono arrivati ad una persona che saprà apprezzarli e continuerà a custodirli al meglio.
🙂
Come già scritto a pag. 13, per il rimpiazzo dello specchietto retrovisore esterno mancante, avevo un piano ben preciso. 😉
Inizialmente avevo messo in programma di posizionare un classico “wing mirror”, acquistato tempo fa per la mia indimenticata “MG” ma mai montato.
Molte 500 Vignale sono equipaggiate con questo elegante retrovisore…
Durante il restauro della mia altra 500, (la PC 16) avevo assemblato uno specchietto con attacco a portiera e retrovisore “a calice”; quest’ultimo particolare proveniente da una vettura Formula 1 anni ’60.
Sono partito quindi da qui.
Una volta scomposto, riscontro che il punto debole sta nello snodo del braccetto, ottenuto da una sfera in plastica fermata soltanto da una vite M4. :unsure:
Avevo anche pensato di abbandonare il progetto, vista anche la difficoltà di posizionamento sulla Gamine che necessitava di un attacco a vite…
Mi sono quindi procurato uno specchietto con questo tipo di attacco e snodo a sfera.
Internamente si dimostra decisamente migliore rispetto l’altro; la sfera di plastica risulta una articolazione inadeguata.
La mia intenzione infatti, era quella di utilizzare la base con attacco a vite ed accoppiarla al braccetto e specchio a calice.
Già da subito la sagomatura a sfera dell’aftermarket mi era sembrata famigliare… 😉
Ma si! E’ identica alle sfere dei kit di revisione delle cerniere dei portelloni posteriori delle Land-Rover pre 2005… :woohoo:
Ed è anche della stessa misura di quella in plastica.
Realizzo una filettatura maschio M8 sul terminale del braccetto ed una opposta all’interno della cavità della sfera.
Con una vite M4 a testa ribassata creo un ulteriore punto di fissaggio. Una volta avvitata la sfera al braccio ed assicurata dalla seconda vite, i due corpi sono diventati tenacemente solidali.
Prepariamoci al montaggio: :cheer:
Prima cosa va bloccata la sfera grazie ad un funzionale sistema;
Il nuovo terminale sferico del braccetto va incastrato in un distanziatore in plastica che funge anche da guarnizione di separazione con la base.
Un piccolo disco metallico sagomato internamente compensa la convessità e funziona come una frizione, permettendo le rotazioni sotto sforzo (regolazione) ed allo stesso tempo mantiene il posizionamento scelto.
Il tutto è bloccato da un ulteriore spessore imbullonato all’intradosso della base di fissaggio.
Ho qui effettuato una modifica. La seconda vite che dovrebbe garantire la chiusura della “frizione” è stata sostituita da una barra filettata M5.
A questo punto la “vera” tenuta della frizione è data dalla stretta di un grano che comprimendo il dischetto agisce come il registro di una morsa.
Come si vede dalla foto, una delle due viti di fissaggio alla carrozzeria è fasulla.
E’ stata accorciata il più possibile e fermata con una molletta, e rimane al di sotto della guarnizione.
Questo si è reso necessario in quanto i due fori praticati in posizione originale sulla fiancata della 500 non corrispondono a quelli predisposti sulla base di fissaggio.
Forare ulteriormente, non solo non mi andava, ma oltretutto, una eventuale vite sarebbe sbucata all’interno dell’abitacolo in posizione irraggiungibile e l’impiego di viti autofilettanti non mi sembrava indicato.
Poste due guaine in plastica trasparente
posiziono la basetta ed imbullono dall’interno i due prigionieri con dadi autobloccanti.
Ora il passaggio finale: attorno al perno in successione vanno degli spessori che creano un secondo snodo di registro.
Lo specchio riflettente vero e proprio si blocca con una molla interna ed un disco in nylon.
Azz…. un lavoro chirurgico…. 😉
Che precisione! Complimenti!
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