Sulla targhetta in realtà sono rimasti visibili solo i dati impressi, tutto quello stampato invece è andato cancellato. Peccato!
I numeri impressi li ho “taroccati” io sulla fotografia, per evitare di pubblicare “dati sensibili” :laugh:, seguendo il suggerimento che sempre viene diffuso sul Forum. 😉
Ma vi erano anche dati stampati in origine?? :ohmy:
[quote=”Ale74Pc” post=228095]I numeri impressi li ho “taroccati” io sulla fotografia, per evitare di pubblicare “dati sensibili” :laugh:, seguendo il suggerimento che sempre viene diffuso sul Forum. 😉
Ma vi erano anche dati stampati in origine?? :ohmy:[/quote]
ehmmmm….. direi di si! :whistle:
Questa è la mia e considera che già mi sono preso una collera perchè è stata abbastanza rovinata durante il restauro….
Ah….
Allora ho preso un abbaglio… :blink:
Pensavo fosse una targhetta della Vignale.. Nessuna stampa già da quando l’ho portata a casa. Ho rimosso la vernice piano piano cercando un “V” :dry:
Pazienza…
Ma io quelle targhette le ho viste anche in vendita “vergini”..
Grazie della foto Clint 😉
Durante l’assemblaggio di tutto l’impianto elettrico è buona cosa una verifica funzionale di ogni particolare che si installa.
Specialmente per quanto riguarda i dispositivi luminosi, un’accensione provvisoria delle lampadine è utile per constatare l’efficenza delle masse sulla carrozzeria, nonchè il corretto contatto delle fasi.
Uno stratagemma molto semplice, ma efficace, è la messa in tensione dei vari servizi “spingendo” dai fusibili corrente a 12V.
Procedendo in questo modo, man mano che si avanza col lavoro, si spera di non arrivare a fine rimontaggio con malfunzionamenti o inspiegabili comportamenti dell’impianto elettrico.
Nel mio caso il cablaggio è quello d’origine, per cui questa procedura si rende necessaria..
Test accensione indicatore di direzione posteriore sinistro:
Esito positivo! 😉 :cheer:
Complimenti Ale ti rinnovo i complimenti per tutto! tutto bellissimo 🙂 🙂
Proseguo con la preparazione dei vari componenti.
Ora è il turno degli interruttori.
Sono tutto sommato buoni, quindi mi sono limitato ad una bella pulita. 😉
In prossimità dei connettori elettrici sono ancora visibili le pennellate colorate corrispondenti relativi ai cavi. Un bell’aiuto! 🙂
Purtroppo una delle ghiere è rovinata.. :unsure:
Meno male che ho ancora qualche ricambio :woohoo:
Per fortuna ne ho trovata una..
E cercando cercando.. Toh! Guarda cosa saltano fuori:
Delle spie da cruscotto! :woohoo:
…Ma guardandole bene.. :huh:
Le tre portalampade sembravano uguali, in realtà sono completamente diverse; prestare attenzione quindi, per evitare di mettere componenti diversi fra loro.
Quella numerata “ricambio 1” proviene da una 500, la “ricambio 1” l’ho smontata dal cruscotto di un camion Fiat 682N. Guardate che bella! Ed era provvista anche di un dischetto in alluminio che indicava il servizio: in questo caso “luci”.
Ed ho trovato anche una serie di frecce laterali, sono marcate “auco”… 🙂
Ma proseguiamo con gli interruttori:
ed eccoli pronti! Dei bei “conservati” direi 😉
🙂 :cheer:
Fondamentale, durante l’allestimento dell’impianto elettrico munirsi dello schema:
si trova su internet ed è chiarissimo, infatti.. 😉
L’intermittenza frecce presenta 3 uscite: “+” – “P” – “L”…
E chi si ricorda com’erano collegate?! :unsure:
Nessun problema: basta osservare bene i dettagli e sono indicati gli abbinamenti tra i vari colori dei fili
:cheer:
Ale sei bravissimo! Stiamo imparando molto da te.. Grazie
Ale, complimentoni ! È sempre un piacere seguirti… Ci dai tante dritte che per i maniacali come noi sono buone come la nutella! 🙂
In particolare, per i pulsanti sto testando un metodo non convenzionale… Le cavie sono i pulsanti recuperati dalla F dello sfascio che stanno molto peggio di quelli di Roma 99.
Stupidamente non li ho fotografati prima del trattamento ma per raffronto metto una foto di quelli appunto di Roma 99 che stanno mooolto meglio (ma che belli non sono)
Prossimamente i risultati sulle cavie… 🙂 sono molto fiducioso..
grazie ragazzi, si tratta solo di tanta passione.
francesco, i tuoi interruttori sono diversi dai miei, sono più vecchi e rari.
Se riesci prova a recuperarli.. 😉
A sinistra la cavia, a dx quello di Roma 99 che si presenta molto meglio di come stava la cavia…
Ottimo restauro Ale complimenti, la tua Gamine sta diventando un gioiellino.
La 500 Vignale ha parecchie parti in comune alla berlina versione “F” di serie da cui deriva.
Fra queste la strumentazione di bordo, quindi il classico tondo comprendente tachimetro, conta Km e spie servizi, tutto raccolto in una autentica opera d’arte, come un altro utente lo aveva definito in un’altra discussione, e mi trovo perfettamente d’accordo con questa opinione.
Nonostante avessi a disposizione altri strumenti analoghi, ho preferito mantenere l’originale malgrado alcune piccole imperfezioni e qualche segno del tempo.
Si parte da questa situazione
Dopo averlo smontato, ho rimosso lo sporco ed uno strato di smalto presenta nel contenitore inferiore, causato da una precedente verniciatura della macchina senza averlo rimosso.
L’anello metallico che tramite incastro chiude il blocco tachimetro e vetro è stato verniciato a pennello ed è un po’ arrugginito.
Com’era prevedibile il ricambio non va bene: lo spessore della ghiera è inferiore rispetto l’esistente..
originale..
ricambio..
Prima di “sparare sulla Croce Rossa”, criticando per l’ennesima volta i ricambisti (ma ci ho pensato), viste le innumerevoli differenze fra i singoli pezzi, prendo in considerazione il fatto che potessero esistere più versioni con anelli cromati disuguali e quello in vendita sia per un tipo diverso da quelli che ho in casa..
..Solo sfortuna, quindi..
La diversa misura è in realtà un problema non da poco: il vetrino circolare non viene pressato a sufficienza ed a chiusura effettuata, il trasparente traballa e la corona circolare grigia (componente che fa da sfondo ai numeri e le scritte stampate rendendole ben visibili) non resta nella posizione giusta.. Senza considerare che l’imperfetto assemblaggio potrebbe essere causa di vibrazioni.
Allora ho dovuto abbassare la sede dove alloggia la parte esterna della ghiera..
In questo modo “affonda” maggiormente nel guscio inferiore ed esercita maggior sforzo bloccando il tutto.
Per un miglior risultato, con l’ausilio di un morsetto, ho bloccato lo strumento
durante quest’operazione ho interposto un foglio di gomma all’inferiore per non rovinare l’anello cromato, ed uno superiormente per potervi appoggiare una chiave a bussola con funzione di spessore.
Quanto stringere la morsa? ..un attimo prima del CRACK!
Successivamente vanno piegate le tre alette per ottenere il non ritorno
Alla fine, pulizia dei contatti elettrici e dei portalampade.
Il risultato finale è un bel “vissuto ringiovanito”
Ed eccolo sul cruscotto, con interruttori e spie.
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