[color=#000088]Mi é stato fatto notare che il brano é di Fossati ed é corretto;
mi scuso per avervi indotto in errore e per questo OT.
Ivano Fossati lo ha musicato e portato al grande pubblico nel 1988 con l’album “La pianta del Tè” (CBS/Sony), un esempio estremo di poesia in musica, della capacità, tutta della scuola genovese, di cantare con il Mare dentro di sè.
Il brano fu scritto insieme a Fabrizio de André e, pare, con lo zampino, di un altro eterno bambino dei sentimenti interiori, Francesco De Gregori.
Vi aggiungo la più nota delle recensioni scritta su di loro, in occasione della sola interpretazione in pubblico, tutti insieme, del brano tanto conosciuto e amato.
[i]”… ricordando il passo sicuro della gente di pianura, se lo dividono in tre questo brano ed ognuno lo racconta a suo modo. Ivano Fossati, con le sue vocali lunghe come onde, ci culla come un amante… Fabrizio De Andrè, davanti al quale sempre ammutolisco, capace di piegare al suo volere il tempo della musica trasformando il verso in un quadro … Francesco De Gregori, che da trent’anni ci racconta i “suoi incubi riusciti” con la voce da bravo ragazzo… ma l’anima è Fossati. E’ lui “la gente di riviera”, abituato ad annusare la salsedine nel vento, a sentirsi la faccia sferzata dagli spruzzi delle mareggiate, con il cuore che pulsa al ritmo delle onde che arrivano da lontano, portando con sè voci diverse, che lontano torneranno, portandosi appresso qualcosa di noi… che restiamo lì, anche d’inverno, a guardare il Mare.
Mare, compagno che parla, ascolta, ridimensiona e calma (lui, così vasto… così potente…), mentre i nostri occhi spaziano su quella distesa instabile, ogni pensiero si placa e le parole sembrano non avere più molta importanza …”[/i]
Appunto, le parole non hanno importanza.
Scusate ancora vi aggiungo il link ufficiale[/color]
http://www.ivanofossati.it/
