Piccoli Grandi Motori a Tempio Pausania

Di Carmelo Guidotti

Nella mia ricerca di voler conoscere luoghi e persone di Tempio Pausania, città che mi ha accolto come solo il popolo Sardo sa fare, ho incontrato Giacomino Deiana, persona gentilissima, direttore e gestore del museo “Piccoli grandi Motori”.

Storia molto interessante la sua, sul come è riuscito a mettere su un museo dedicato alle auto e alle moto senza l’aiuto di nessuno, se non di coloro che gli hanno dato qualche auto e moto e tante mirabilie appartenenti al mondo dell’auto e non solo. È grazie alla sua fantasia, e prendendo spunto da altri musei, che ha costruito un percorso museale che, anche se non lo è, sembra multimediale.

Con la sua gentilezza riesce a farti seguire un percorso, segnato da frecce a terra, dove oltre a snocciolare le sue peripezie per poter fondare il museo, anche quelle del recupero dell’immobile vandalizzato. Vetri rotti, e quant’altro hanno potuto danneggiare i vandali, egli ha rimesso a posto tutto adattandolo al suo progetto di fare un museo dell’automobile e dare un qualcosa in più da vedere ai cittadini di Tempio Pausania e farne un’attrattiva per i tanti turisti che vengono a visitarla.

Può sembrare piccolo ma così non è. Dentro troviamo le nostre care vecchie 500, una per ogni colore della bandiera italiana. Una A112, una Jeep, una Bianchina, troviamo l’auto di Fantozzi, moto che spaziano dagli anni ’40 i giorni nostri, Harley Davidson, moto Guzzi, Bianchi, Gilera, Yamaha, Dkw. Trovano spazio tante mirabilie tutte incastonate nel percorso creato dal Deiana. Troviamo la 500 tutta di cioccolata, anche se in scala ridotta, nulla ha da invidiare alla Ferrari in proporzioni naturali. Caschi e modellini di auto per la gioia dei collezionisti e dei visitatori più piccoli tra cui i guanti e il casco in cuoio della polizia stradale. Chi è avanti negli anni tornerà all’adolescenza nel vedere i vecchi banchi di scuola con il loro porta inchiostro. Tutte le regioni d’Italia sono rappresentate con le bambole, nei loro costumi tradizionali. Non c’è cosa che non venga descritta nella sua interezza, sia essa meccanica che ci carrozzeria. Il museo diventa cosa viva in bocca al Deiana che con fare gentile ti trasporta in un mondo ai più sconosciuto. Fra i tanti pezzi pregiati non possiamo dimenticare il pallone autografato da Gigi Riva, i vecchi sci anni ’60, manubri e caschi vari. Come ultima entrèe il caro vecchio e mai dimenticato Maggiolino, che con il suo “53” ben in evidenza fa tornare grandi e piccini al famoso Maggiolino Herbie, mattatore dei film Disney.

Non possiamo aggiungere altro, sciuperemmo la sorpresa di chi vorrà visitarlo, trovando un’accoglienza e un sapere motoristico non comune che vi farà trascorrere un po’ di tempo imparando qualcosa dei motori e ammirando qualcosa creata dal nulla da Deiana che potrà solo dare lustro ed essere un’attrazione per Tempio Pausania.

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