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Con la vecchia 500 di mia nonna materna farò il giro del mondo

Ieri, 3 novembre 2019, Michele Squeri, cinquecentista di 57 anni, è partito da Fiorenzuola (PC) con la sua 500 storica per un viaggio attorno al mondo.

Una incredibile impresa che ha destato l’attenzione dei media locali, grazie ai quali Lorenzo Achilli, fiduciario del Coordinamento di Piacenza del Fiat 500 Club Italia, è riuscito a mettersi in contatto con Michele alla vigilia della partenza.

Lorenzo e lo staff di appassionati cinquecentisti del Coordinamento piacentino si sono subito recati da Michele, lieto di accogliere il gruppo e raccontare la propria storia ed idea. A dimostrazione dell’apprezzamento dello spirito del viaggio, è stata offerta a Michele l’associazione al Club, un gagliardetto, una targa ricordo ed una copia del libro “Un Mito Italiano: la 500 fenomeno sociale e di costume” per i momenti di relax lungo il favoloso viaggio.

Lorenzo ha avuto modo di illustrare le peculiarità della nostra associazione, sottolineando lo spirito di amicizia e solidarietà che Michele ha gradito molto.

Nelle prime due settimane di viaggio la 500 attraverserà l’Italia. Incoraggiamo i fiduciari del Club ed i soci a rendersi disponbili a supportare Michele in caso di bisogno. La rete dei cinquecentisti è pronta a dare una mano e fare il tifo per la 500 Globetrotter! Vi terremo aggiornati sull’incredibile impresa. 

Vi riportiamo qui l’intervista della gentilissima Donata Meneghelli (quotidiano Libertà)

FIORENZUOLA – Nuova incredibile impresa per il globetrotter Michele Squeri che ieri, domenica 3 novembre, alle 7 del mattino è partito da piazza Caduti a Fiorenzuola per il giro del mondo in 500.

Affronterà migliaia di chilometri di strada per un viaggio di un anno, a bordo di una Fiat 500 immatricolata nel 1970.

L’ultima sfida (vinta) con se stesso, nel 2018, fu raggiungere la Lapponia in Apecar e una volta là gareggiare con una mountain bike in mezzo alla neve artica. In passato aveva affrontato in bicicletta il deserto e il caldo africano, attraversando Etiopia, Kenya e Tanzania. L’Apecar era stato il suo mezzo anche nel 2014, con un viaggio dall’Italia a Kiev.

Per l’impresa che lo aspetta ora, per la prima volta usa una 500. «Mi ricorda mia nonna e mia zia materne – confessa – Portavano noi bambini al mare a Imperia: eravamo 2 adulti e 3 ragazzini, tutti stipati sulla 500, con tanto di pinne, maschere, salvagenti».

Michele, che quando non è in giro per il mondo vive a Chero di Carpaneto, l’animo di fanciullo non lo ha mai abbandonato. Si guadagna da vivere lavorando come giardiniere, ma soprat tutto c’è la passione per i viaggio e la fotografia: l’anno scorso ha pubblicato un libro fotografico e di pensieri dal titolo “The Times we had”.

La 500 su cui viaggerà ha mezzo secolo di vita, lui di anni ne ha appena compiuti 57. Lo spirito è quello di un ragazzino che sa ancora sognare. «Inizialmente – ci racconta – volevo andare fino in Siberia, attraversando i Balcani, la Turchia, Georgia, Azerbaigian, per poi raggiungere la Russia. La mia meta finale, nei progetti iniziali, era Vladivostok, città russa situata nell’estremo oriente del continente asiatico, visto che si affaccia sul Mar del Giappone. Era il capolinea della famosa Transiberiana. Poi ho scelto di proseguire. Mi sono detto perché non andare oltre. Non finirò il mio viaggio a marzo, ma da Vladivostok scenderò in Asia centrale, Iran Pakistan India, fino ad arrivare in Indonesia. Poi cercherò di trovare il modo di spedire l’auto oltre oceano per fare poi in 500 anche il continente americano e cercare un nuovo imbarco per l’Africa. Dall’Italia non sono riuscito a prenotare questo discorso del trasferimento del mezzo; mi conviene farlo quando sarò in loco».

Un viaggio così lungo e complesso lo si riesce a programmare?

«In parte sì , in parte no. Per avere un visto di 6 mesi in Russia ero già stato in questi luoghi con un visto più breve. E’ stata l’occasione per effettuare alcuni sopralluoghi e organizzare il viaggio, anche se non si riesce mai a programmarlo interamente. Non sai cosa ti aspetta. Ad esempio,quando sarò in Siberia, mi piacerebbe raggiungere il punto abitato più freddo del mondo che si trova in piena Siberia: la strada che percorrerei si chiama strada delle ossa, le temperature scendono a – 60. Ma non so se sarà possibile».

Con un Apecar in passato Squeri ha portato a termine un avventuroso viaggio fino alla Lapponia Con la 500 andrà agli 80 all’ora «Comunque più forte dell’Apecar».

Sarà solo?

«Sì . Ad eccezione di un tratto di strada, in Siberia, quando viaggerò con un amico. All’inizio del viaggio, inoltre, mi fermerò a Belgrado da un altro amico. In tutti questi anni di viaggi, mi sono fatto amici un po’ ovunque».

Dove dormirà?

«Ho con me una tenda, ma conto anche sull’ospitalità delle persone. In Finlandia ad esempio l’anno scorso ho avuto molta ospitalità, specie dopo che una tv nazionale aveva parlato di me, di questo bizzarro italiano che andava in giro con un’Apecar».

C’è qualche sponsor che la sostiene?

«La ditta Rolleri di Podenzano e l’agenzia Axa di Fiorenzuola. Qualsiasi ulteriore sponsor sarebbe benvenuto, ma non ho pretese. Mi cercherò comunque qualche lavoretto durante il viaggio e conto sullo spirito di accoglienza delle persone».

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