Da sabato 28 settembre, il mondo del motorismo storico ha qualche “segreto” in meno per i giornalisti che hanno partecipato al convegno “La 500 storica si racconta alla stampa”, svoltosi al Museo Multimediale della 500 “Dante Giacosa” di Garlenda.
L’appuntamento – che attribuiva crediti per la formazione professionale continua – è stato realizzato anche per celebrare i 30 anni della rivista del Fiat 500 Club Italia, il bimestrale “4PiccoleRuote”, che dall’ormai lontano 1989 informa i soci e gli appassionati sulle attività del sodalizio ed offre spunti di carattere storico, tecnico, artistico, sociale e di costume.
La vastità e la complessità degli argomenti che si possono legare alla bicilindrica che motorizzò l’Italia dalla fine degli anni ’50 alla metà dei ’70 del secolo scorso è infatti tale da aver ben “sconfinato” dal più ristretto ambito della passione per i mezzi di trasporto d’antan. Della 500, prima o poi, capita di dover scrivere: perché si deve parlare dell’epoca in cui ha fatto furore sulle strade del Belpaese; per il suo design che si conquistò premi allora (come il Compasso d’oro nel 1959) e continua ad affascinare oggi, tanto che la sua inconfondibile sagoma è continuamente riproposta su oggetti di ogni tipo, oltre ad essere stata ripresa nel look della “nipotina” del 2007; perché viene scelta dal VIP di turno in occasione delle nozze, magari snobbando auto più blasonate; perché si deve riportare la cronaca di un raduno. Tutta questa popolarità grazie anche al ruolo del Fiat 500 Club Italia, il più grande sodalizio di modello al mondo, che dal 1984 raduna i patiti della mitica utilitaria e ne ha fatto un’ambasciatrice di cultura e solidarietà.
Tantissimi i temi toccati nel convegno: dalle origini del Club al contributo della 500 al “turismo lento” con lo Slow Drive, il piacere di viaggiare su strade secondarie alla scoperta di bellezze&sapori del territorio; dalla sicurezza stradale alla partnership del Club con Unicef ed in generale l’impegno dell’associazione in campo benefico; dall’approccio – spesso attraverso il web – delle al mondo del cinquino alla tutela del patrimonio storico su due&quattro ruote (e non solo) affidato all’ASI e alla sua straordinaria rete di Musei dedicati ai mezzi di trasporto. C’è stata occasione anche di entrare nel dettaglio con importanti puntualizzazioni sulla differenza tra veicoli d’epoca e veicoli storici e di conoscere un affascinante esempio di giornalismo investigativo applicato al motorismo, come il caso della “riscoperta” della cosiddetta 500 Abarth dei record.
Lungo l’elenco dei relatori: Domenico Romano, Alessandro Scarpa, Ugo Elio Giacobbe, Stefania Ponzone, Francesca Caneri, Alberto Tornatore per quanto riguarda il Club; i commissari tecnici Club e ASI Carlo Giuliani ed Enrico Bo; ed ancora: Colomba Tirari (Unicef), Pino Fusco (Polizia Stradale), Danilo Castellarin (Commissione Storia e Musei ASI), Matteo Comoglio (“La Manovella”). In rappresentanza dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria è intervenuto Marcello Zinola, che ha sottolineato l’importanza di comprendere nell’offerta formativa di categoria iniziative come questa, che arricchiscono il bagaglio culturale degli operatori dell’informazione e propongono spunti di riflessione senz’essere necessariamente seriosi: la 500, si sa, regala sorrisi anche quando sale in cattedra con i suoi esperti.
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