di Lorenzo Achilli
Torniamo a parlare di una nota casa di automodelli prodotti in Italia: la Bburago.
Nacque nel 1974 con il nome di Martoys, ma l’anno successivo cambiĆ² la denominazione in Bburago. La sede produttiva era infatti situata a Burago di Molgona (MB). Il suo patron, il Cavaliere Mario Besana, era giĆ noto nel settore per essere stato, insieme ai fratelli Marino e Ugo, il fondatore della Mebetoys, acronimo di āMeccanica Besana Toysā, nel 1966.
I primi modelli erano riprodotti in scala 1/24, e si trattava di auto sportive, utilitarie e fuoristrada (Alpine A110, Range Rover, Fiat 127 e Porsche 911). Tutti con una ottima cura dei dettagli e porte apribili, alcuni anche con i cofani apribili ed un rapporto qualitĆ -prezzo sopra alla media.
Bisogna considerare che in quel periodo i modelli erano piĆ¹ giocattoli da āgiocareā che oggetti da collezione da conservare in vetrina, rivolti quindi ad un pubblico di giovanissimi (fra i quali anche il sottoscritto). CiĆ² non impedƬ al titolare di dotare sempre i modelli di 4 o 5 aperture, unico a quei tempi. Agli inizi degli anni ’80 vennero inseriti anche il volante e le ruote sterzanti.
La produzione proseguƬ con una serie di auto dāepoca in scala 1/18 e 1/43. Molti modelli furono venduti in kit di montaggio in scala 1/18, 1/24 e 1/43. Anche questa fu una idea geniale, perchĆ© si trattava di esemplari semplici da montare, giĆ verniciati, praticamente rifiniti.
I pezzi necessari al montaggio venivano messi in scatola e venduti ai modellisti, che avevano comunque la possibilitĆ di modificare, elaborare o personalizzare l’esemplare a proprio piacimento.
Permettetemi un piacevole ricordo personale: questi sono stati i primi kit che hanno permesso alla mia fantasia di trovare sfogo e di mettere alla prova le mie umili doti di modellista.
La maggior parte del venduto era comunque relativo al giĆ montato. La carrozzeria era ed ĆØ in metallo pressofuso. Alcune serie comprendevano varie versioni dello stesso modello: stradale, competizione, forze dellāordine.
Il primo modello 1/18 che diede inizio al successo su scala mondiale della gamma di queste dimensioni fu la Rolls Royce Camargue, tutta apribile, che per la veritĆ era in scala 1/22. Altre vetture prese in considerazione furono le monoposto di F1 in scala 1/14 come la Ferrari 312T2 (serie Grand Prix).
L’azienda si lanciĆ² anche nei veicoli industriali, producendo i camion Fiat 50 N e la serie Tons nei vari allestimenti.
Nel 2002, la Bburago, con una altra intuizione del Sig. Besana, riuscƬ ad avere la collaborazione di Giorgetto Giugiaro per la produzione della āPrimaā, un automodello che il famoso designer fece solo per la ditta brianzola. Un prototipo mai realizzato dal vero, ma in vendita in scala a pochi euro.
Lāazienda ha anche pubblicato una serie infinita di cataloghi in formato ridotto. Questi si trovavano inseriti nelle scatole della scala 1/18 o potevano essere richiesti al venditore o scrivendo direttamente in sede. Efficace esempio di marketing, la pagina pubblicitaria presente sulla rivista āTopolinoā.
Purtroppo nel 2005 venne decretato il fallimento per bancarotta fraudolenta e per riciclaggio di 5 milioni di euro, derivati proprio dal fallimento stesso dallāex A.D. Marco Besana e dai suoi complici. Dopo il loro arresto, la ditta ha cessato ogni produzione.
Il marchio ĆØ stato in seguito rilevato dalla cinese May Cheons Group (proprietari anche di Maisto e Polistil), che ha ripreso la produzione in Cina. Sono uscite vecchie collezioni e ne sono entrate di nuove. Dal gennaio 2013 i tre marchi sono stati distribuiti dalla Mac Due Group, che purtroppo ha chiuso.
Dal gennaio di quest’anno le Bburago sono immagazzinate in un unico centro europeo in Belgio ed una filiale italiana ā come Polistil ā ĆØ destinata a gestire la distribuzione ai venditori nazionali.
Dopo l’excursus storico, parliamo ora dei numerosi modelli di 500 che la Bburago ha realizzato in varie versioni, kit, colori, scatole.
I primi ad uscire erano in scala 1/18, che in realtĆ era in 1/16, come scritto sulle prime confezioni, prima di diventare effettivamente 1/18.
Della serie āGold Collectionā furono la 500 L, cod. 3327, blu scuro (1-2), e la 500 rossa, cod. 3304 (3-4). A seguire, la 500 L blu scuro āMille Migliaā cod. 3204 (5-6) e la 500 Abarth āDonatiā con il famoso numero 5 sulle porte, cod. 3334 (7-8) (continua).
Per richiedere informazioni, segnalare errori e suggerire integrazioni, potete scrivere alla mia casella mail.
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