Sono numerosi i modellini di 500 realizzati dalla Polistil (in origine Politoys), azienda lombarda (1955-1993), attualmente di proprietà cinese.
Abbiamo già fatto conoscenza con le 500 Giardiniere M5XX art. 512, con le “caricature” della Serie MG art. 21 e con le Abarth della Serie M art. S599.
Proseguiamo l’esame della produzione.
► art. E23 Fiat 500 L / Fiat 500 L Abarth (foto 1-6) del ’70 in 1/43 con porte apribili, interni e volante neri, fari stampati, decal nera del tettuccio e a scacchi sul tetto, riga nera sul cofano anteriore con numero 28 sulla portiera sx, ruote veloci.
Colori: rosso, bianco, arancione, beige, blu, panna, grigio metallizzato, verde oliva e giallo acido.
►La seconda serie M art. S599, dal ’74 in poi, vede l’uscita del modello rinnovato in parecchie parti per l’avvenuto cambio di marchio, da Politoys a Polistil.
Ad esempio rimane l’apertura delle sole porte senza decal, il fondino in plastica e le gomme diventano di gomma dura. In pratica diventa una 500 L, venduta su una base in polistirolo bianco ed inserita in una scatola con la foto di una L.
Colori: bianco, rosso, verde e blu metallizzati (foto 7-9).
► La terza ed ultima serie (foto 10-12), dal 1976, anche per la politica economica aziendale, perde le seguenti caratteristiche: le porte non hanno più il giro dei finestrini, le gomme diventano di poco più piccole con il copricerchio e senza ammortizzatori.
Sul cofano posteriore la targa è MI 62303 e compare la scritta FIAT NUOVA 500. Un insieme di particolari che miscelano una F con una L.
I colori sono: bianco e rosso, pastello, mentre il verde e l’azzurro sono metallizzati. Esiste anche un blu Francia, ma è più raro.
Nelle confezioni delle serie S erano compresi dei foglietti illustrativi del modello ed un adesivo dell’omino rosso della Polistil.
► Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 è uscito un modello della terza serie di 500 L in un cofanetto con base di plastica nera inclinata comprensivo di un libretto sulla storia della 500 vera.
I colori sono due: bianco e rosso (foto 13).
Negli anni successivi mi è capitato di trovare dei modelli giocattolo pressoché identici a quelli prodotti dalla Polistil. Forse gli stampi sono stati utilizzati dai cinesi che hanno acquistato il marchio.
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N.B.: nelle mie ricerche, vista l’enorme produzione di modelli in varie scale, ho cercato di concentrare il più possibile le notizie sull’argomento.
Per maggiori info e foto vedere su www.quellidellapolistil.it, www.aessemodels.it, oppure il libro di P. Rampini “Modelcars made in Italy 1900-1990”, Giorgio Nada Editore (2003).
Si ringrazia il socio Claudio Mattioli per la disponibilità: le foto rappresentano esemplari della sua collezione.
Come sempre per chi ha notizie in merito o vuole approfondire, può scrivere alla mia mail: lorenzo500pc@alice.it
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