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L’interrogazione parlamentare dell’onorevole Franco Vazio

Cresce la protesta contro la campagna pubblicitaria del governo della Vallonia (Belgio)


Continua la sollevazione dei Cinquecentisti di tutto il mondo che hanno inondato con email di protesta i ministri belgi, Maxime Prevot (dei trasporti) e Marco Di Antonio (dell’ambiente), che unitamente a Sofico e a Radio Vivacitè, hanno promosso la campagna pubblicitaria per la pulizia sulle strade

che rappresenta una 500 storica guidata da un maiale ripreso nel gesto di buttare sulla strada un sacco di spazzatura.

Carlo di Antonio et Maxime Prevot

La delicatezza e l’importanza della questione è testimoniata dalla presentazione di una specifica interrogazione parlamentare. Infatti oggi l’onorevole Avv. Franco Vazio, vicepresidente della commissione giustizia della Camera, insieme ad un gruppo di colleghi deputati, si è fatto promotore della presentazione di una interrogazione parlamentare al ministro degli affari esteri, per dare conto dell’accaduto e sollecitare la presentazione al governo belga di una nota di perplessità e rimostranze, circa l’utilizzo di uno dei principali simboli del made in Italy nel mondo, quale è la 500 storica, accostato ad un messaggio negativo come quello che si intende con la suddetta campagna informativa.

Ecco il testo integrale dell’interrogazione parlamentare:

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INTERROGAZIONE FIAT 500 – CAMPAGNA PUBBLICITARIA – GOVERNO BELGIO

Interrogazione a risposta scritta
 
 
Al Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
 
– Per sapere – premesso che:
        ● il Ministro dell’ambiente della regione Vallonia dello stato federale del Belgio ha recentemente avviato una campagna pubblicitaria contro l’abbandono di rifiuti lungo le strade, come evidenziato ad esempio nella pagina  http://www.sofico.org/. A tal fine, sono stati realizzati una serie di cartelloni informativi che ritraggono un maiale alla guida di una autovettura – che presenta tutte le caratteristiche della nota Fiat 500 storica – e che getta un sacco dell’immondizia in mezzo alla carreggiata;
        ● l’immagine è di sicuro impatto, ma desta – a detta degli interroganti – grande sconcerto e perplessità  per la precisa scelta grafica di disegnare una Fiat 500 storica, in luogo di un’ autovettura generica;
        ● la Fiat 500, oltre ad essere una vettura di indubbio valore storico, rappresenta un simbolo dell’italianità nel mondo ;
        ● tali valori hanno addirittura portato, nel lontano 1984, alla costituzione del Fiat 500 Club Italia, dedicato alla 500 storica progettata da Dante Giacosa nel 1957. Si tratta del più grande Club di modello al mondo, contando più 21.000 soci, in Italia così come all’estero;
        ● la Fiat 500 storica trasmette, anche grazie alla vasta filmografia esistente, l’immagine più positiva dell’Italia e del popolo italiano nel mondo, rappresentandone i valori di genuinità, affidabilità, familiarità, orgoglio storico ed ingegneristico;
        ● il suddetto accostamento pubblicitario – a parere degli interroganti – intacca l’onorabilità del marchio della casa produttrice Fiat, e colpisce al cuore il Fiat 500 Club e la sensibilità delle migliaia di collezionisti d’auto d’epoca presenti in tutto il mondo;
        ● infine, tale messaggio, così come costruito nella specifica campagna pubblicitaria, a parere degli interroganti, lede l’immagine stessa  dell’italianità nel mondo e la sensibilità del popolo italiano
 
quali iniziative il  Ministro interrogato intenda assumere nei confronti del Governo Belga in relazione al descritto utilizzo di uno dei principali simboli del made in Italy nel mondo, quale è la Fiat 500 storica, accostato ad un messaggio negativo come quello che, a giudizio degli interroganti, si intende perseguire con la suddetta campagna informativa
 
Franco Vazio, Maria Chiara Gadda, Sara Moretto, Marco Donati, Marco Di Maio, Silvia Fregolent, Edoardo Fanucci, Luigi Dallai, Dario Parrini, David Ermini, Alessia Morani
 
Avv. Franco Vazio

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Vi rimandiamo al primo articolo già pubblicato sul nostro sito, per chi volesse trasmettere ai ministri Valloni la perplessità del mondo cinquecentista sui modi in cui questa campagna pubblicitaria è stata impostata.