I 3 MOSCHETTIERI (X2)
…alla conquista del Verdon
di Marco Timossi
Il coinvolgente Ugo, la filosofica Ivana, lo spericolato Enrico e la brillante Paola sono saltati a bordo dei loro letali cinquini per un breve viaggio nella dolce Provenza, meta il Canyon du Verdon. I quattro sciagurati hanno avuto la malaugurata idea di invitare la vulcanica addetta stampa Stefania ed il sottoscritto, il machiavellico Marco. I due fiancheggiatori hanno seguito le 500 con la loro Panda “blu pignatta”, anche in funzione di auto d’appoggio.
18/06. L’esordio è dei peggiori: sui tre moschettieri x2 si scatenano guasti meccanici, multe, sciami di vespe e nel tragitto sventano pure un attentato contro i Fantastici 4 di Albenga (pomodoro cuor di bue, carciofo spinoso, zucca trombetta ed asparago violetto). Nella serata i nostri intrepidi eroi giungono a Villefranche sur Mer, dove pernottano, e cenano a La Turbie.
19/06. Gli scatenati sei salpano dall’hotel e raggiunta Nizza cominciano a salire verso il secondo canyon più imponente del mondo! Si susseguono caratteristici paesi come St. Julien du Verdon, Castellane e Moustiers-St.e Marie. I maschietti avvistano in un torrente le mitiche “trote pellicciate”, ovvero le trote che per sopravvivere alle acque gelide hanno sviluppato una vaporosa pelliccia. Si credeva che questo animale fossile fosse ormai estinto in tutta Europa, ma si scopre essere sopravvissuto in queste zone. La bizzarria zoologico-linguistica scatena l’ilarità delle fanciulle. Nonostante l’apparente serietà della comitiva, infatti, il viaggio è un ininterrotto susseguirsi di battute e lazzi degli uomini, mentre le consorti rischiano più volte il collasso a causa della risate! Nella lunga ascesa tra panorami mozzafiato, i sei avvistano anche alcuni avvoltoi (questi non frutto di fantasia, ma assolutamente reali e ulteriore attrazione del luogo!) che li seguono per un po’. Si sospetta che i sinistri pennuti vogliano pasteggiare con carne italiana alla brace, anche se la comparsa di una giunonica turista nordica distrae i rapaci e permette loro di filarsela indenni…
20/06. I tre moschettieri x2 arrivano a Riez. È giorno di mercato, anzi, del coloratissimo e tipico mercato provenzale: i nostri lo mettono a ferro e a fuoco in una fatale sessione di shopping selvaggio. Il sottoscritto, senza più ritegno e freni inibitori, acquista un cappello di paglia da cow boy. L’eccentrico copricapo verrà esibito per tutto il viaggio e sarà poi sfoggiato per le modaiole e aristocratiche vie di Albenga. Inutile sottolineare che i raffinati ingauni crederanno ormai defunto il cervello dello scanzonato e anticonformista poeta-narratore… Tra scorci sempre più affascinanti, eccoli al Pont de L’Artuby. Lì qualcuno più matto dei nostri eroi si caccia nel canyon con l’elastico. I ragazzi proverebbero volentieri l’ebbrezza del bungee jumping. Le gentili consorti minacciano di lanciarli nel vuoto… senza elastico e gli uomini rinsaviti desistono dai loro propositi kamikaze.
21/06. I nostri partono da Comps sur-Artuby, scendono prima a Grasse, doppiano Cap d’Antibes, oltrepassano Nizza e si fermano a Villefranche sur Mer. Il sestetto è meno brillante del solito per la stanchezza di un viaggio sì esaltante, ma “tirato”. I quattro del cinquino si fermano a pernottare nel ridente villaggio. I due con la Panda color Puffo assaltano l’autostrada e, sempre sul punto di decollare, tornano ad Albenga. 22/06. Anche i favolosi genovesi si mettono sulla via del ritorno: Montecarlo, Mentone e sono di nuovo in terra di Liguria. Alla lieta notizia la rappresentanza diplomatica italiana a Monaco tira un sospiro di sollievo. “I Quattro dell’Oca Selvaggia” passano ovviamente per Garlenda e dopo cento chilometri arrivano a Itaca… No, scusate, Genova! Il viaggio è concluso, ma pare che Ugo ed Enrico abbiano impersonato al carnevale estivo di Loano Capitan 500 e la fedele spalla Ruota di Scorta. Chi fosse chi, non si sa…
Appendice: le battute
• Nefredditi: regina egizia freddolosa (detto di signora che, causa clima rigido, incroci le braccia sul petto a mo’ di mummia)
• «Sudo come un lama tibetano all’equatore!»
• Chempin = ruspante trascrizione fonetica di “Camping” (visto su un cartello)
• «Dopo kung fu panda, arrivo io, kung fu panza!»
• «Quando uno ti fa un pelo così in sorpasso, vuol dire che ha preso la patente con l’epilady!»
• «Mi sono confuso nello sbagliarmi!»
• Aqua non potabile (visto su un cartello)
• Vendisi (visto su un cartello)
• «È proprio sorda… le regaliamo un apparecchio acustico?» « Sì, un corno d’alce come i trapper.»
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Giovedì 18.06.2009: Genova – Ceriale – Menton – giro del Cap Martin – Villefranche sur Mer (Hotel St. Michel) – cena a La Turbie.
Venerdì 19: Nizza – N202 strada della valle del Var – Entrevaux (visita) – St.Julien du Verdon (sul lago di Castillon) – D955 costeggiato il lago – Castellane (visita) – D952 Riva Destra del Canyon du Verdon – La Palud sur Verdon – D23 Route des Cretes (avvistamento degli avvoltoi) – ritorno a La Palud sur Verdon – D952 – Moustier-St.e Marie (cena nel paesino, pernottamento all’Hotel “La Ferme Rose”).
Sabato 20: D952 – Riez (mercatino provenzale) – D11 – D111 – St.e Croix du Verdon – D49 bivio D957 – Les Salles sur Verdon – D19 – Aiguines – Riva Sinistra del Canyon du Verdon – D71 – Corniche Sublime – Pont de L’Artuby (bungee jumping) -Balcons de la Mescla – D71 – Comps-sur-Artuby (cena e pernottamento al Grand Hotel Bain).
Domenica 21: D955 – Draguignan – D562 – D563 – Fayence – Mons (sosta) – D563 – Col de Valferriere – D6085 Route Napoleon – Pas de la Faye – San Vallier de-Thiey (sosta) – Grasse – D6185 – Mougins – Cannes (Croisette) – Juan les-Pins – giro del Cap d’Antibes – Antibes – Nizza – Villefranche sur Mer (Hotel St. Michel).
Lunedì 22: Monte Carlo – Menton – Garlenda – Genova.
Nelle foto: uno scorcio del Canyon; due delle molte “soste foto” con alle spalle panorami mozzafiato.