Napoletani al Mugello

di Ernesto Lella
Quando un “Ghibellino” chiama… “Masaniello” risponde!
In pratica, un incontro di personaggi “alternativi”, fuori dagli schemi, un po’ ribelli, un po’ controcorrente…

come chiunque di noi che, nell’era della tecnologia più avanzata con le auto che guidano da sole, si azzarda ancora ad andare in giro con le nostre amate scatolette, che se non fai bene la doppietta ti grattano pure l’anima.
Il Ghibellino in questione è Ringo Ducci, splendido fiduciario di Firenze, già “zingaro girovago” diverse volte in Campania per raduni e gite varie, che in vista del suo raduno del 27-28 aprile mi ha mandato la locandina con un semplice «Che fate? Venite su?», invito rivolto a me, ad Antonello Martina e Francesco Puzone, i due fiduciari di Napoli. Io gli rispondo perplesso: «Ringo sai com’è, c’è l’età, tanti chilometri in 500 in soli due giorni, con gli impegni lavoro che non ci consentono sforamenti…». «…e che problema c’è? Venite su come volete, le 500 ve lo fo’ trovare io…» con una soluzione al problema che non accetta repliche.
Detto, fatto: i “Masaniello” (nella fattispecie io e Francesco Puzone) s’incamminano alla volta di Firenze per ricongiungersi col Ghibellino, anzi, più di uno, dato che sono in tanti che oltre a Ringo ci hanno accolto, supportato, seguito, mettendoci a nostro agio, a partire dalle sue due splendide figlie, infaticabili hostess precise e puntuali, al mitico “Pippo” che ha messo a disposizione la Giardiniera rossa e la L sabbia per le nostre meravigliose passeggiate, a Simone, Roberto, Alessandro (e scusate se dimentico qualcuno, ma c’è sempre l’età di cui parlavo prima) che hanno reso il nostro soggiorno perfetto sotto tutti i punti di vista. Ci hanno preso dall’albergo a Calenzano e scortati insieme ad altre 4 auto fino a Piazzale Michelangelo a Firenze per la visita della città (preparatissime le guide). Abbiamo trovato un piazzale pieno di 500 indomite sotto la pioggia che dopo un po’ ci ha dato tregua. All’arrivo abbiamo avuto il piacere di incontrare di nuovo (dopo il raduno a Napoli dello scorso anno) il vicepresidente del Club Alessandro Vinotti, anche lui presente in questa bella due giorni. Al ritorno dalla visita, sotto un bel sole, un ottimo spuntino di focaccia e salumi preparato dall’ottimo staff per rifocillarci tutti, bellissimo pomeriggio e rientro in albergo con la solita “scorta” del Coordinamento. Cena e… a letto presto perché domani c’è il Mugello.
Domenica, 8,20 la scorta puntuale viene a prenderci e stavolta siamo in tanti che c’incamminiamo in una bellissima passeggiata di un’oretta fra le colline toscane, interrotta solo per un pit-stop (visto che andremo in pista) dovuto ad uno spinterogeno “ballerino” di una socia al suo primo raduno… benvenuta in 500! Chiave da 10 in dotazione nella mitica borsetta grigia, una stretta, una regolata e via, si riparte. Poco dopo il mitico “Casco Rosso” dell’ingresso del Mugello e ritroviamo la perfetta organizzazione di Ringo e del suo team in un’accoglienza puntuale e meticolosa, colazione, quattro chiacchiere, conoscenze, un’occhiata agli innumerevoli bolidi nel piazzale che entravano e uscivano dalla pista, qualche foto e a mezzogiorno… tutti in macchina, si entra in pista! Un’esperienza unica per chi, come me, non era mai entrato in una pista vera, ma anche, a giudicare dai sorrisi, dai telefonini schierati a riprendere, dai saluti e dagli “sbandieramenti” per commissari, meccanici, addetti ai lavori che magari non si sconvolgono per un bolide da 400 cavalli, ma sono rimasti estasiati dal passaggio oltre 70 “scatolette di latta” che, lungi dal poter avere performance mirabolanti, hanno però creato un corteo festoso, colorato, strombazzante, simpatico e sicuramente inusuale per l’ambiente corsaiolo. Fine dei giri, ritorno “ai box” del Coordinamento, consegna del ricordo, premi, baci e abbracci di rito e si riparte per casa, col bagagliaio pieno di belle esperienze, di tanta simpatia, di ottime conoscenze, di tanta cultura e soprattutto della conferma di quanto ci possa donare questa passione per le nostre “scatolette”, di come ci si possa incontrare con persone diverse, da città diverse (ed eravamo in tanti da tante parti d’Italia), da vite diverse e si possa stare bene insieme e vivere splendide giornate accomunati dall’amore per i nostri cinquini, senza barriere, senza limiti, senza remore. Tutti noi eravamo, come le nostre 500, tutti uguali ma nello stesso tempo tutti diversi, ma queste diversità sono il valore aggiunto dei nostri incontri. Vi aspettiamo a Napoli!

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