Raduno in 500 a Figline Valdarno

di Lorenzo Gonnelli

L’estate, soprattutto quando questa raggiunge delle temperature così elevate a cui non eravamo così abituati in precedenza, è il momento migliore per cercare un po’ di fresco, ma anche per prendersi una pausa dallo stress procurato dalla quotidianità e dalla “velocità” che caratterizza le nostre giornate, che non ci permettono talvolta di fermarci qualche istante a godere delle bellezze della vita che ci circondano.

Ma lasciando perdere la calura, per certi avventurieri, sicuramente, l’estate è il momento più adatto per le vacanze, certamente, ma è altrettanto importante per riconquistare quella convivialità che per due anni è stata resa, per nostra salvaguardia, quasi impossibile dalla cultura del distanziamento sociale. Ad ogni modo, per fortuna, il Covid, altra sfida odierna che si aggiunge allo stress di cui sopra, ha rallentato la sua diffusione, come ogni anno, appunto, in estate. Nonostante la presenza di poche persone in città, si coglie l’occasione di ritrovarsi con gli amici, quelli veri, quelli della passione. Così è stato anche per gli amici del Valdarno fiorentino, di Figline e Incisa Valdarno e dintorni, che condividono la passione per le 500, automobili che portano con sé una storia italiana e hanno lasciato il segno, in un’epoca in cui con poco si faceva tutto, e con poco si stava pure bene! E forse è anche per questo che la 500 è ancora amata, rimane un simbolo internazionale che non parla solo l’Italiano.

Anche il Valdarno Superiore ama la 500 e lo dimostra ogni giorno con i suoi amatori, come Giovanni Nocentini e la moglie Susanna Poggesi che da 19 anni portano avanti manifestazioni come il raduno dei cinquecentisti andato in scena il 31 luglio, dalla celebre piazza Marsilio Ficino di Figline per poi snodarsi tra le vie del territorio, a suon di clacson, rumore festaiolo pronto a svegliare i dormiglioni della domenica che poi si sono affacciati alle finestre per ammirare e salutare questa lunga sfilata di vetture, dai colori sgargianti (nonostante le assenze a causa della villeggiatura). Tanti i curiosi che si soffermavano a guardare la lunga serpentina di auto che sembrava aver riportato il paese agli anni d’oro di un mondo meno stressato. Da Figline le auto hanno raggiunto il borgo de La Massa dove ad un pit-stop ogni partecipante al raduno ha ricevuto uno snack, già dopo aver fatto colazione in piazza a Figline presso la pasticceria Saida.

Il tragitto successivo ha condotto i cinquecentisti verso Loppiano località collinare di Incisa dove hanno potuto ammirare bellezze naturali, con vigneti e oliveti, e bellezze artistiche come la secolare chiesa dei Santi Cosma e Damiano, la pieve di San Vito e il santuario Santa Maria Theotokos per poi scendere verso valle e arrivare al luogo del pranzo situato nel comune di Rignano sull’Arno. Il tragitto campagnolo, in un solo tratto, la salita della Costerella, ha messo a dura prova le vetture che rombavano per l’impegno, ma tutto questo è ben servito per regalare ai partecipanti la bellezza dei nostri luoghi, non sempre ben conosciuti al di là della Vallata.

Al termine del percorso le auto sono state accolte da un pubblico di stranieri, tedeschi e olandesi per la maggiore, che villeggiavano nel luogo del pranzo. Subito si sono fiondati a fotografarle e ad ammirarle, ecco perché la 500 parla una lingua internazionale.

Al pranzo,  luogo della buona tavola e dell’amicizia, quella sana,  presso il ristorante il Poggetto, si sono scambiate diverse battute.  Mara Rossi, la poetessa dei cinquecentisti, ci ha omaggiato della sua poesia come ormai da anni, mentre   Dante Piazzini, classe 1930,  è stato omaggiato da Giovanni Nocentini   con una medaglietta per la sua partecipazione ma soprattutto per la sua tempra e per il suo vigore a servizio della passione per la 500. Dopo la premiazione sono stati tirati i numeri della lotteria con ricchi premi, nessuno dei commensali si è alzato da tavola a mani e pancia vuote.  Al termine del pranzo, a tutti i partecipanti è stato dato in omaggio una foto ricordo in cui ciascuno è ritratto alla guida del proprio “bolide” e consegnato un riconoscimento  che come ogni anno è stato particolarmente apprezzato

Risate e sorrisi hanno accompagnato il resto della giornata che, nonostante la calura di fine luglio ha visto molte persone contente e soddisfatte, avvolte tutte dalla stessa sana passione e dal volersi bene, altra componente oggi rara da trovare.

Grazie Susanna e grazie Giovanni per la vostra infinita gentilezza e amicizia che condividete con tutti coloro a cui volete bene.

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