Dal diario di un cinquino – Memorie di un vecchio Lillo (2^p)

di Mara Depini
Martedì, 28 giugno 2022.
Anche questa mattina la basculante del garage si è alzata all’improvviso inondando di luce noi poveri parcheggiati.
Forse oggi è la volta della Topo Grigia, il cinquino di Luca.

Non capisco perché un cinquino abbia il nome femminile, ma tantè …
Immagino che sarà lui o lei oggi la o il protagonista della manutenzione.
Mi sento abbastanza tranquillo, posso richiudere gli occhi e continuare a sonnecchiare.
Fino a che non sento la mano di Lorenzo che si insinua nelle mie parti intime e mi trascina nuovamente fuori dal garage.
Se non fosse che è un bravo ragazzo penserei che ce l’ha con me.
Mi rimette in moto, e cerco di tossire ancora più forte di ieri per convincerlo a lasciarmi in pace. Ma sembra insensibile alle mie sofferenze.
Si riparte e questa volta non so se torniamo da Rosario. Mi sento abbastanza bene, nonostante gli acciacchi dell’età, e non vedo quale altra cura potrebbe somministrarmi.
Lorenzo mi usa con parsimonia. Non schiaccia sull’acceleratore e a bassa velocità mi porta al distributore.
Una bella bevuta di benzina non mi dispiace. Sento il serbatoio quasi vuoto, gorgoglia come quando gli umani hanno fame, e non mi dispiace riempirlo.
Ma già mi sto chiedendo cosa potrà succedere dopo.
Si ritorna davanti a casa e Lorenzo toglie i copri sedili di paglia. Mi sento improvvisamente nudo, e Lorenzo poteva anche chiedermi il permesso prima, non si denuda un anziano così.
Per fortuna si ripresenta dopo alcuni minuti con dei copri sedili nuovi.
Mi stanno bene, sono eleganti e sportivi allo stesso tempo, sono proprio della mia taglia. Quasi quasi gongolo un po’.
Mi è sempre piaciuto tenermi bene, essere pulito e presentabile, anche con una certa eleganza, e forse questo Lorenzo lo ha capito.
Ho deciso che lo perdono per avermi denudato senza preavviso, oggi mi sento magnanimo.
Mi rimette in moto per l’ennesima volta e mi verrebbe da sbuffare.
Chissà se si rende conto della fatica che fa il mio motore a ripartire ad ogni accensione.
Ma visto che imbocca la strada per il garage lo perdono per la seconda volta.
Ho idea che quest’anno affronterò da solo le strade che conducono a Garlenda, e un po’ mi dispiace.
La Topo Grigia mi è simpatica, è di compagnia, ha un paio di anni più di me ma li porta ancora bene. Come me del resto.
Pazienza, vada come vada, speriamo che questa tortura finisca presto. (continua)