Si è svolto oggi a Garlenda l’incontro di Aldo Gastaldi, nipote da parte di zio di Aldo Gastaldi, il partigiano “Bisagno” che combattè sui monti genovesi e mise in salvo alcuni alpini nelle valli di Riva del Garda, a Desenzano.
Fu nominato il “Primo partigiano d’Italia” per il coraggio e per il carisma che incuteva nei suoi compagni d’arme. Quando morì in circostanze misteriose, aveva appena 23 anni. Era il 1945.
A distanza di tempo, il nipote che porta lo stesso nome dello zio, con l’aiuto di Antonio Rossello, presidente responsabile del Centro 25 aprile del Savonese e Acquese e di Valter Lazzari del Centro 25 Aprile Ingauno, si è recato a far visita ad uno dei pochissimi partigiani rimasti in vita, Lodovico Cappato, classe 1924, di Garlenda. Poco prima di entrare nella sua casa, Aldo Gastaldi, su invito del Fiat 500 Club, che si trova a due passi da casa Cappato, ha potuto visitare il Museo della 500. Gli ha fatto da cicerone il cugino di Lodovico, Francesco Cappato, socio e sostenitore del Fiat 500 Club Italia.