Giorno 10, 23 maggio, Spiddal – Malahide, 246 km. Lasciamo la costa occidentale ed attraversiamo l’Irlanda orizzontalmente per raggiungere la costa orientale. Tappa a Malahide, che si trova a pochi chilometri a nord di Dublino. La nostra strada passa attraverso Clonmacnoise, il più importante complesso monastico di tutto il paese. Qui si trovano le rovine di una cattedrale, di otto chiese e due torri rotonde ed anche tre grandi croci celtiche. L’insieme è disseminato da più di seicento pietre tombali paleo-cristiane (risalenti al 548 d.C.).
Da non perdere soprattutto Kilbeggan, la più antica distilleria di whiskey in Irlanda ancora in attività. Nessuna degustazione per noi perché la strada è ancora lunga per arrivare a Dublino!
Il traffico non è più quello scarso e tranquillo della costa occidentale. Ci avviciniamo ad una grande città ed i conducenti sono nervosi ed impazienti, suonano il clacson quando esitiamo su un incrocio. Inoltre bisogna fare attenzione a non imboccare certe vie periferiche che sono a pagamento. Le telecamere rilevano infatti i numeri di targa ed entro le 24 ore bisogna recarsi a versare il pedaggio dovuto.
Un’ultima immersione nella vita irlandese perché domani dobbiamo già prendere il traghetto per il ritorno e lungo la strada saremo inevitabilmente colpiti dalla nostalgia.
Giorno 11, 24 maggio, Dublino – Rosslare, 195 km. È finita… sulla via del ritorno ci fermeremo a Dublino per una visita alla famosa birreria Guinness ed al Temple Bar, conosciuto in tutto il mondo. Al mattino tutto è tranquillo. Il personale pulisce e rifornisce la cantina di botti di birra. Un paio di scarpe femminili sono appese ad un filo che attraversa la strada: qualcuna deve essere tornata a casa a piedi nudi …
Il road-book ci indica una strada all’interno del paese, ma preferisco prendere la strada costiera per poter pranzare al porto di Wicklow, rinomato per la pesca. Appena sceso dalla vettura sono avvicinato da un uomo in bicicletta che è un giornalista del giornale locale. Gli racconto del rally e facciamo qualche foto. Grazie alla magia di internet, posso leggere il suo articolo pubblicato sul “Wicklowvoice” del 26 maggio.
L’Irlanda è una meta di grande fascino che colpisce sia gli occhi che il cuore. Noi ci siamo saziati l’anima… i rododendri in fiore, i colori vividi, i paesaggi, l’amabilità degli abitanti e soprattutto un meteo straordinario. Dopo tre giorni senza pioggia gli abitanti ci avevano avvertito che non sarebbe durata, ma abbiamo avuto una sola giornata di forte pioggia sulle nove passate in Irlanda.
Prima di prendere il traghetto, tutti facciamo il pieno di benzina perché ci hanno avvisato che in Francia c’è carenza di carburante a causa degli scioperi. Eh sì, bisogna abbandonare il sogno irlandese e tornare alla triste realtà…
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