Giorno 6, 19 maggio, Killarney – Limerick,183 km. Ballybunion è un’incantevole località balneare come molte in Irlanda, con una baia in cui la sabbia è particolarmente invitante. Purtroppo non è abbastanza solida per andarvi con la 500, quindi è sul cofano di una Hotchkiss M201 1956 che mi godo il giro della spiaggia. A Foynes bisogna visitare il Museo degli Idrovolanti, dove si può vedere una replica del Boeing B314. Sempre a Foynes è stato inventato l’Irish Coffee nel 1943 (il mio anno di nascita… ora capisco un sacco di cose) ad opera di Jo Sheridan per confortare i passeggeri degli idrovolanti che atterravano mezzi congelati. In particolare lo aveva pensato per le signore, che non potevano facilmente – e decorosamente – buttar giù il whisky liscio: l’aggiunta di caffè e panna ne avrebbe ammorbidito il gusto.
Giorno 7, 20 maggio, Limerick – Spiddal, 176 km. Il parco di Bunratty ricostruisce un villaggio irlandese nel XX secolo con fattorie, mulini, fucina, scuola, negozi, chiesa, abitazioni. Nei camini la torba, che è abbondante nella regione, è utilizzata come combustibile. C’è anche il castello, costruito nel 1425. Dopo averlo visitato ha parlato con il giardiniere. Mi ha confidato che un americano gli aveva detto che non capiva perché lo avessero costruito così vicino all’autostrada!
Poi verso la costa per visitare le “Cliffs of Moher”, le famose scogliere. Il viaggio è fatto sotto la pioggia battente. Dopo 7 giorni di bel tempo, nuvole e sole, era quasi necessario che la pioggia facesse la sua comparsa per mantenere la reputazione di questa splendida isola dal manto verde. Il vento spazza le scogliere di scisti ed arenarie nere che si tuffano nel mare tempestoso. Esse sono colonizzate da centinaia di uccelli marini. Lo spettacolo, a volte, rasenta l’Apocalisse.
Fortunatamente i pub non mancano, per asciugarsi e scaldarsi, meglio ancora se aiutati dalla Guinness!
Giorni 8 e 9, 21-22 maggio, Tour del Connemara, 233km. Dopo la pioggia di ieri… il bel tempo. Abbiamo preso la strada per Cifden. È qui che inizia la famosa Sky Road, che è vicina al cielo e si affaccia sul mare. Le foto non riescono a rendere la vera magia di questo percorso; è una strada molto stretta e tortuosa, con spazi per l’incrocio degli autocarri, ma in questo periodo c’è poco traffico.
Compiamo un tour delle torbiere. Qui si trova la torba nera, dovuta alla completa decomposizione dei residui erbacei in contatto con il fango; a differenza della torba bionda, che contiene cellulosa e legno, la torba nera è molto più densa ed una volta essiccata, viene utilizzata come combustibile. Un carico di torba costa 300 euro.
Più ci addentriamo nel Connemara più ci avviciniamo al Paradiso. Ogni istante una magia con paesaggi mozzafiato. Colori come non se ne vedono altrove I prati ed i bordi delle strade sono ben rasati… dalle pecore. Ogni tonalità di verde è dovuta all’altezza dell’erba e dal passaggio più o meno recente degli ovini. Aggiungete il sole che gioca a nascondino con le nuvole e si avrà una piccola idea dell’incanto che suscita questo territorio. Siamo fortunati: gli organizzatori hanno previsto due giorni in questo paradiso.
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