La Band degli Orsi è l’associazione che si occupa dell’accoglienza dei giovani ricoverati dell’ospedale pediatrico Gaslini, che annualmente ospita migliaia bambini e ragazzi di tutto il mondo per essere curati in una struttura all’avanguardia nel campo medico.
Oggi, 21 dicembre, La “Band” incontrerà un importante costruttore per definire i lavori che permetteranno l’adattamento di una storica casa adiacente al Gaslini all’accoglienza di 14 famiglie, iniziando così un’altra entusiasmante fase del suo progetto. Afferma Pierluigi Bruschettini, fondatore dell’associazione: “Ciò è possibile anche a seguito del continuo e prezioso sostegno ricevuto dal Fiat 500 club italia con il quale abbiamo bisogno di continuare a condividere la realizzazione dei nostri sogni”.
Una storica collaborazione iniziata 19 anni fa con “La befana in 500 al Gaslini“, appuntamento tradizionale che vede ogni 6 gennaio un gruppo di volontari portare doni ai bimbi ricoverati.
Un sintesi della storia della Casa Rossa.
1899 l’ing Carlo De Marini sottopone al Sindaco di Genova un progetto per una “tettoia chiusa sulla spiaggia di Sturla da adibire a cantiere navale”:
edificio di due piani di forma rettangolare con struttura totalmente lignea costituita da montanti lungo il perimetro, orizzontamenti, copertura e tavolame e tamponamento delle pareti esterne.
Le prime riprese fotografiche dell’edificio risalgono al 1310, quando l’edificio risulta ultimato.
In quegli anni, in seguito alla rimozione del vicino tracciato ferroviario, venne eretto un altro edificio simile, di proprietà del cantiere navale Sturla, anch’esso visibile nelle fotografie storiche, che però fu demolito prima del 1973.
Tra il 1946 ed il 1960 furono realizzati i due corpi addossati al progetto principale, in corrispondensza del piano terra,, che compaiono in un rilievo del catasto edilizio urbano del 1977.
A partire dal 1956 l’edificio fu sede della PRESS INOX,fornitori di acciaio legata alla HSSC (Hotel Ship Supplying Manifacturers Consortium), azienda italiana attiva sin dal XIX secolo, prima in Cile e dal 1900 anche a Genova.
L’edificio, di dimensioni in pianta m 14 x 24 più i due corpi aggregati, su due piani più il sottotetto, presenta ben visibile un’interesantissima struttura a telaio in legno, che è stata modificata solo parzialmente, con tavole orizzontali, posizionate una sull’altra con una leggera sovrapposizione, dipinte di colore rosso. I montanti in legno, a piano terreno inseriti in travi rovesce di fondazione realizzate in castagno, hanno sezione cm 15 x 15, I solai mantengono l’originale orditura lignea composta da travi binate di dimensioni cm 5 x 25 e irrigidite ogni due metri da blocchetti in legno. In alcuni casi elementi lignei del telaio sono stati troncati e sostituiti o affiancati da travi in acciaio. Il sottotetto è la parte meglio conservata della struttura. Si possono chiaramente individuare il passo dei montanti e i relativi elementi obliqui di irrigidimento. Anche la struttura della copertura, a falde con manto in marsigliesi, è totalmente in legno ed è composta da un sistema di capriate di grandi dimensioni, ordito alla lombarda. I puntoni sono costituiti da due travi parallele la cui spinta sui montanti del telaio è contrastata da una catena e da una controcatena, anch’esse formate da due elementi accoppiati. La capriata è completata dal monaco, che connette la catena alla trave di colmo e da saette lignee legate al montante tramite un tirante in legno. La struttura in aggetto a sostenere lo sporto della copertura sulla facciata principale, invece, non segue lo schema utilizzato per l’interno. I collegamenti tra i diversi elementi del telaio ligneo sono per lo più costituiti da chiodi o bulloni. La maggior parte delle connessioni sono a tenone e mortasa, con l’aggiunta di un cavicchio di legno o di metallo per irrigidire la connessione.
Il bene in oggetto è rara testimonianza di manufatto per attività produttive con interessante e pregevole esempio di struttura in legno in buono stato di conservazione, unico fabbricato a telaio ligneo rimasto in Liguria.