Politoys/Polistil (1)

La Polistil (in origine chiamata Politoys) era una azienda di giocattoli, con sede a Milano, ma con produzione a Chiari (BS).

Era famosa per i modellini in plastica ed in metallo, in varie scale. Ha chiuso i battenti nel 1993, dopo 33 anni di attività, in collaborazione con Tonka. Ora è di proprietà del gruppo cinese May Cheong Group.
Ma partiamo dall’inizio e cioè dal 1955, quando grazie ad Eugenio Agrati ed Ennio Sala, con il nome di Politoys APS cominciò a produrre modellini di auto in plastica scala 1/41, in parallelo con la italiana Mercury e le straniere Corgi, Dinky, Norev e Solido. Dieci anni dopo fu avviata la produzione in metallo pressofuso in scala 1/43. Questo permise alla Politoys di entrare in una stretta cerchia, a pari merito con altre case europee, di aziende con la migliore produzione di modelli pressofusi, come l’italiana Mebetoys, la francese Solido e la tedesca Schuco. Nonostante questo la Politoys non riuscì ad eguagliare il successo che la Dinky e la Corgy Toys ebbero negli Stati Uniti. Merito anche della vasta gamma di modellini che le concorrenti producevano.
Nel ’74 l’azienda cambiò il nome in Polistil. Si suppone che questo cambiamento sia stato necessario per non essere confusi con il marchio inglese Palitoy.
Per i bambini dell’epoca, come me, è facile ricordare le famose slot-car, le piste elettriche chiamate Policar, con le quali si facevano gare interminabili, fino ad arrivare all’usura delle spazzole e del motore che interrompeva il divertimento.
Oltre le piste elettriche di cui sopra, tra le tante serie prodotte si annoverano anche i mezzi militari, le vetture da corsa, i veicoli industriali, le moto e perfino le auto dei personaggi dei cartoni di Walt Disney. Senza dimenticare bambole, action figure, robot e la cassaforte con combinazione. Passiamo ad elencare in ordine cronologico i modellini riguardanti le nostre 500.
► Serie M5XX art. 512 del ’65 – 500 Giardiniera (foto 1). Cofano anteriore e portellone posteriore apribili, mentre le porte non lo sono; volante nero, interni in vellutino rosso (per i primi modelli), sospensioni, luci anteriori a brillantino e quelle posteriori verniciate di rosso.
Colori: blu metallizzato, bronzo marrone metallizzato e blu Francia (raro).
1ª serie targa MI 7141 bianca
2ª serie targa nera MI B07032
Presente anche la serie E, più economica della M5XX, perché con solo le portiere apribili, o addirittura senza aperture.
►Serie M art. S599 500 Abarth in scala 1/25 dal ’69 al ’73 (foto da 2 a 6).
È sicuramente il modello più apprezzato in questa scala, con quattro aperture, tetto apribile smontabile, cerchi in lega a stella rimovibili come le gomme marchiate Firestone, ammortizzatori e tante decal che rispecchiano la sportività della vettura. Fari anteriori di plastica bianchi e posteriori rossi applicati. Targa MI K71420, fondino nero in metallo Politoys. – M n. 599 con logo FIAT 500 L, sedili ribaltabili con interno nero, volante e leva cambio cromato.
I colori più comuni sono il blu e il rosso metallizzato. I colori pastello sono: azzurro, arancio, rosso, bianco, grigio e giallo mentre i metallizzati sono: verde bottiglia, verde scuro, verde, azzurro, marrone e blu chiaro.
Il modello viene venduto in bubble-box con decal laterali in plastica rossa con scritte bianche, che riporta la descrizione del modello. È compresa  la chiave per svitare la vite che fissa il modello alla basetta.
► Serie MG art. 21 in 1/43 (foto 7-9): non ricordo l’ anno di uscita, comunque penso inizio anni ’70: caricatura 500 L. Nella stessa serie comparivano le caricature delle auto di serie, che per i modelli italiani, erano FIAT 126 – 127 – A 112 e A.R. ALFASUD. (continua)
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N.B.: nelle mie ricerche, vista l’enorme produzione di modelli in varie scale, ho cercato di concentrare il più possibile le notizie sull’argomento.
Per maggiori info e foto vedere su www.quellidellapolistil.it, www.aessemodels.it, oppure il libro di P. Rampini “Modelcars made in Italy 1900-1990”, Giorgio Nada Editore (2003).
Si ringrazia il socio Claudio Mattioli per la sua disponibilità (le foto da 2 a 9 sono della sua collezione).
Come sempre per chi ha notizie in merito o vuole approfondire, può scrivere alla mia mail.

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