Cronaca di un disastro immenso per la bellissima Firenze, Città d’Arte. È il 4 novembre del 1966, le acque impazzite dell’Arno trasformano Firenze in un mare di melma, detriti, fango, mescolati alla nafta uscita dai serbatoio del riscaldamento.
Danni notevoli per tutta la cittadinanza; in negozi, bar, ristoranti; per le sculture delle piazze, nei musei pieni di opere d’arte, per i libri. E poi macchine rovesciate… le nostre 500, tante, troppe piene di fango, trascinate con enorme forza. Ma i cittadini, pur con grande dolore, hanno lottato, reagito e prontamente, con gli aiuti provenienti da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero.
Con queste parole l’allora fiduciario di Firenze, il compianto Vincenzo Santanna, ricordava su 4PR il quarantesimo anniversario dell’alluvione. Le riproponiamo oggi in occasione del cinquantennale del tragico evento, mentre l’Italia sta vivendo momenti altrettanto drammatici a causa del terremoto che ha colpito le regioni centrali.
Come immagine abbiamo scelto un inusuale scatto a colori, realizzato da Joe Blaustein, il pittore, pubblicitario, fotografo, filmaker e professore all’Università della California Ucla, che nel novembre 1966 si trovò per caso nel capoluogo toscano e immortalò quegli intensi momenti. Si tratta di 102 scatti a colori, che il prof. Blaustein ha donato all’Archivio storico del Comune di Firenze e che sono anche stati proposti nel volume “I colori dell’alluvione” (che, restando in tema di automobili, ha in copertina una Fiat 850 rovesciata).
Qui potete leggere un bellissimo reportage de “Il Corriere della Sera”, con articoli, fotografie e testimonianze audio e video dell’accaduto di 50 anni fa.