Mostra d’arte a tema 500 per Ron Aran

Ron Arad In Reverse-9205 “In Reverse” presso la Pinacoteca Agnelli di Torino – Dal 20 dicembre 2013 al 30 marzo 2014, presso la Pinacoteca Agnelli di Torino saranno esposte le opere di Ron Arad, architetto di Tel Aviv di fama internazionale. Come di sua consuetudine, si tratta di opere molto originali, caratterizzate da una rielaborazione delle forme e sperimentazione con materiali di diversa natura. Oggetto della sua attenzione per questa mostra è la storica Fiat 500.

Riportiamo sotto la recensione di Porzia Bergamasco da http://living.corriere.it

“Nei sei “fiori secchi”, realizzati schiacciando con una pressa da 500 tonnellate quelle che un tempo erano funzionali automobili nate per risalire la china nel Dopoguerra, ritroviamo il concetto dell’industria automobilistica che distrugge per produrre, dell’arte che distrugge per creare il nuovo, dell’immortalità e del valore inestimabile che l’arte dona alle cose. Oltre al personale interesse di Ron Arad per il metallo e per i processi, per il gioco di scambio di significati e segni, fra la tradizione del fare e le applicazioni della tecnologia.

Ron Arad In Reverse-9206 Ron Arad In Reverse-9210

 

Le automobili utilizzate non sono italiane, sono tutte immatricolate in Inghilterra e provengono dal Garage Proietti di Londra. Chissà quali reazioni avranno i tanti che hanno posseduto una 500 e malvolentieri se ne sono separati. E chissà se, quando la vedranno accartocciata appesa al muro, si mangeranno le mani per non aver pensato di tornare dallo sfasciacarrozze con la piccola automobile appiattita sotto il braccio. Ma qui, come dalla nascita del Ready Made prima, e del Concettuale dopo, e nella stessa tradizione del design industriale, quello che conta è la scelta, il gesto, il pensiero dell’artista o del designer.

“Il coinvolgimento della Fiat, era importante ed è stato fondamentale”, spiega Ron Arad. “Ho avuto il benestare dallo stesso John Elkann che dopo un primo tentennamento si è dimostrato entusiasta e ha dato la disponibilità ad esporre anche il modello originale di legno utilizzato da Giacosa per sviluppare la 500, capendo che il gesto non era la distruzione, ma la fissazione di una scala di valori”.

Con il titolo In Reverse, si è voluto evidenziare soprattutto il passaggio dal 3D al 2D e il rapporto fra la macchina e la mano dell’uomo, fra quello che fanno l’uno e l’altra e quanto sia preponderante e importante, sempre, l’uomo. “Il punto di partenza è stato il modello di legno, ricomposto nella scultura “Roddy Giacosa”, creata a mano posizionando centinaia di aste in acciaio inox lucidato su una armatura di metallo a forma di 500. Ma soprattutto uno scheletro realizzato a mano che evidenzia le linee costruttive e la loro esplosione in caduta, tradotto poi in render al computer. Prima lo abbiamo fatto cadere come i bastoncini del gioco Mikado, per vedere dal vivo il loro comportamento”.

Roddy 300dpi

In questo passaggio continuo fra tecnologia e artigianalità, c’è anche una scultura realizzata mediante una tecnica di stampa 3D derivata da un fotogramma di un film – Drop, in mostra – che riprende i risultati al rallentatore di un impatto contro una macchina invisibile di una nuova Fiat 500.

La stessa realizzazione delle sculture pressate, non è stata affidata semplicemente alla macchina. “Il processo è stato guidato. Abbiamo posizionato dei pneumatici per rendere possibile l’appiattimento graduale. E una volta raggiunta la sagoma desiderata, il lavoro è stato rifinito manualmente”.

Sembrano dei cartoon, “o quello che ognuno ci vuole vedere – afferma l’architetto designer – anche da questo punto di vista si tratta di un processo, pur se mentale, al contrario, dato che la 500 nell’immaginario è già assimilata a un’autovettura da cartone animato”.

E infine, o all’inizio, c’è una parte di storia personale: la prima auto della famiglia Arad è stata una Topolino. Un esemplare d’epoca della storica auto, insieme ad altre tre 500 originali danno il benvenuto all’ingresso del museo, le cui ellissi di Corten in varie sfumature di rosso che lo compongono, sono opera dello stesso Ron Arad. La mostra In reverse è nata da e per questo spazio, ripercorrendo con opere nuove trent’anni di lavoro.